Videogiochi paragonati a cocaina: gli esperti pubblicano una lettera di risposta al senatore Andrea Cangini
Un gruppo di esperti ha riposto al senatore.
Qualche giorno fa vi avevamo riportato la notizia del senatore di Forza Italia Andrea Cangini, il quale affermava che videogiochi, smartphone e l'intero web può essere paragonato alla cocaina in quanto creerebbe dipendenza.
Ora però arriva la risposta di esperti, tra cui psicologi, giornalisti e professori che vanno contro le affermazioni di Cangini, affermando che si basano in realtà sul nulla, in quanto non vengono riportati studi o dati che mostrino effettivamente il paragone fatto dal senatore.
"Le informazioni trasmesse peccano di eccessiva generalizzazione, non vengono presentati dati. A giorni di distanza, la discussione online non si è ancora spenta, ed emerge sempre più il desiderio di un confronto, anche in considerazione del fatto che in televisione non c’è stato spazio per un contraddittorio. Proviamo dunque a cogliere l’opportunità di farlo qui. I ricercatori che si occupano di nuove tecnologie sanno che non si può parlare di schermi in termini generali, perché questi rappresentano un contenitore di stimoli diversi: social media, video su vari argomenti, videogiochi e persino lezioni scolastiche a distanza, soprattutto negli ultimi 2 anni per l’ emergenza Covid-19" si legge nella lettera.
"Si rischia di cadere nel panico morale, quel fenomeno per cui la società percepisce un evento inedito (qui la diffusione di internet e dei videogiochi) come una minaccia prima che ce ne siano le evidenze. I media fomentano l’ansia del pubblico, descrivendo il fenomeno attraverso semplificazioni che talvolta sfociano nella banalizzazione e portano all’amplificazione. Spesso in questo ciclo intervengono figure appartenenti alle autorità, che sposano l’opinione pubblica per conquistarne il consenso. Il panico finisce così per stigmatizzare i videogiochi e presentare i giovani descritti come vittime passive, dipendenti e incapaci di autodeterminarsi. In passato ad esempio sono stati oggetto di panico morale la musica rock e i giochi di ruolo e oggi è il turno delle nuove tecnologie con i social media e i videogiochi".
La lettera, che vale la pena leggere nella sua interezza, tocca diversi argomenti scientifici, parla di come il gaming problematico rappresenti il 3% della popolazione mondiale totale e di ciò che l'OMS sta facendo per arginare il fenomeno. Ma, soprattutto, la lettera condivide molti studi fatti in questi anni che dimostrano quanto i videogiochi siano utili anche nel campo della medicina, come il già citato Endeavor Rx.