Vediamo come è cambiato Kobe Bryant nei videogiochi dalla prima a questa sua ventesima ed ultima stagione NBA

Dagli sprite ai milioni di poligoni.

News di Marco Procida Contributor

Aggiornato il 31 Dicembre 2015

Kobe Bryant non ha bisogno di presentazioni: conosciuto anche tra i non appassionati di basket, è uno dei più talentuosi cestisti di sempre, una vera e propria leggenda che ha conseguito diversi obiettivi e record durante la sua lunga carriera.

Durante questa stagione NBA, la sua ventesima, la trentasettenne star dei Lakers ha annunciato il ritiro, scatenando l'effetto nostalgia in tutto l'ambiente cestistico e non.

Sono un grande appassionato di basket oltre che di videogames; proprio nell'anno in cui Bryant fece il suo debutto in NBA comprai il mio primo videogioco dedicato alla palla a spicchi: NBA Live '96 per Sega Mega Drive. Allora era tutto molto diverso, non esisteva il 3D e i personaggi su schermo venivano rappresentati con sprite piuttosto che coi poligoni. Inoltre per simulare un ambiente tridimensionale si usava la tecnica dell'isometria.

Ma vediamo come è cambiata la rappresentazione videoludica di Kobe Bryant nel corso di questi vent'anni.

L'immagine sopra ritrae Kobe in NBA Live '96 accanto alla sua trasposizione in Nba 2K16. Ne è passata di acqua sotto i ponti tra miglioramenti nello sviluppo, nuove tecniche ed evoluzione di console e grafica.

Bryant è uno dei tre giocatori NBA ancora attivi ad aver debuttato nei videogiochi come sprite, gli altri due sono Kevin Garnett e Tim Duncan. NBA Live '97 fu il primo titolo a sfruttare modelli poligonali per i giocatori ( la versione '96 per PSX, Saturn e PC usava poligoni per le arene ma sprite per i giocatori ).

Successivamente, con l'avvento del Dreamcast ed NBA 2K, EA sports trovò un agguerrito rivale nelle simulazioni cestistiche, scatenando una vera e propria corsa al realismo. Vediamo qualche tappa importante:

Kobe in NBA 'Live 2001