Come vengono scelti i Play of the Game di Overwatch? Ce lo spiega Blizzard
Non solo Torbjorn e Bastion.
Chi ha giocato almeno una volta a Overwatch o ha dato un'occhiata a qualche gameplay si sarà inevitabilmente imbattuto nel Play of the Game, la giocata della partita che accompagna la fine di ogni scontro.
In un'intervista concessa a Gamespot, il lead software engineer di Blizzard, Rowan Hamilton, ha parlato di come è nata questa feature e di come verrà modificata nel corso delle settimane e dei mesi.
"Ci sono tante cose fantastiche che accadono nel corso di un match e quella del Play of the Game è una meccanica che abbiamo deciso di inserire per tutti coloro che per un motivo o per l'altro non hanno potuto assistere 'in diretta' all'azione. È un momento sociale molto bello alla fine di una partita dove tutti danno un'occhiata a questa azione epica.
Ci siamo resi conto del fatto che moltissime volte si dà più importanza agli eroi che infliggono danni e da un punto di vista tecnico questo è un problema non semplice da risolvere. I computer non sono così svegli, ottengono numeri e propongono numeri. Lavoriamo costantemente al Play of the Game e riceviamo molto feedback dagli utenti. L'algoritmo può essere modificato facilmente in modo da dare più importanza, per esempio, a Mercy che resuscita tutti i compagni o a Widowmaker che fa tre headshot. È un sistema in evoluzione e continueremo a migliorarlo.
Lo stiamo già migliorando dando più iportanza alle azioni di supporto, a quanto il colpo fosse difficile da mandare a segno in base alla velocità del bersaglio o alla distanza. In questo modo l'uccisione di un personaggio immobile non avrà lo stesso peso di quella fatta a Tracer che va aventi e indietro a una velocità supersonica."
Cosa pensate di questa particolare feature di Blizzard? Avete riscontrato dei difetti nella meccanica del Play of the Game?