Skip to main content

Rockstar esempio positivo mentre arriva la frecciata a CD Projekt. Jason Schreier su crunch e non solo

Piccola storia di una piccola vittoria.

Tra gli argomenti più dibattuti nell'industria videoludica, negli ultimi tempi, c'è (giustamente) il problema del crunch, ovvero la annosa pratica degli straordinari reiterati e massacranti a cui gli sviluppatori sarebbero costretti per non sforare le date d'uscita previste. Il giornalista specializzato Jason Schreier di Kotaku pubblica oggi un nuovo articolo sull'argomento, focalizzandosi sulla situazione in Rockstar Games.

"Quando le persone che lavorano in una compagnia rompono gli accordi di non divulgazione per parlare a un giornalista, di solito lo fanno per scatenare un cambiamento" afferma Schreier in un tweet che focalizza la questione. "Ci vuole fegato. E a volte questo ha un impatto, come accaduto quando Rockstar ha cominciato a rivalutare la sua intera cultura [di lavoro]".

Sostanzialmente, Schreier racconta di come, tempo fa, all'incirca un anno dopo l'uscita di Red Dead Redemption 2, la dirigente Jennifer Kolbe ha mandato allo staff di Rockstar una schietta mail circolare in cui puntualizzava alcune cose da cambiare per migliorare le condizioni in Rockstar, che negli ultimi anni ha subito critiche e attacchi anche (ma non solo) relativi alla crunch culture. Si è trattato di un atto coraggioso che ha messo in moto un cambiamento sensibile ed effettivo, che ha cambiato molto l'immagine e l'attitudine della compagnia.

Purtroppo, per una cosa che funziona in Rockstar, tante altre possono andare per il verso sbagliato altrove. "D'altro canto, è demoralizzante per certe persone vedere i propri capi reagire sulla difensiva. Immagina di rischiare la carriera per dire qualcosa, nella speranza che la tua compagnia cambi, solo per vedere che il tuo capo risponde su Twitter dicendo che il gioco ha preso 9 e 10" chiosa Schreier in un secondo tweet che sembra un'evidentissima frecciata a CD Projekt RED e alle parole di Adam Badowski. Che ne pensate?

Fonte: Twitter - Kotaku