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L'aumento dei crimini violenti? I videogiochi come la pornografia hardcore sono in parte colpevoli

Quello della politica britannica Diane Abbott è il classico attacco o qualcosa di più?

Quando la politica cita in qualche modo i videogiochi quasi sempre si va a scadere nel giudicarli come dei capri espiatori, come la causa di un comportamento non accettato dal grosso della società o ancora peggio violento. L'associazione consumo videogiochi violenti=violenza nella vita reale non è di certo una novità e ci troviamo di fronte a un nuovo caso di una narrativa fin troppo superficiale. Anche se in realtà la politica protagonista di queste dichiarazioni quanto meno non è così superficiale come ci si potrebbe aspettare.

In questo caso è la politica britannica del partito Laburista, Diane Abbott, a tracciare un parallelo tra i videogiochi e l'aumento dei crimini violenti. Il motivo di questa associazione è qualcosa di già visto e rivisto: i videogiochi, insieme alla pornografia hardcore, desensibilizzerebbero i più giovani.

Come riportato da The Independent, la Abbott ha rilasciato queste dichiarazioni in seguito a un aumento dei casi di accoltellamento che coincide anche con una serie di tagli nell'organico della polizia voluti dall'amministrazione di Theresa May.

Ecco le parole della Abbott:

"Non sono una persona che vuole incolpare i media o la musica o dei video ma culturalmente c'è la sensazione che siamo in qualche modo desensibilizzati quando si parla di violenza. Penso semplicemente che alcuni giovani, i videogiochi che giocano, le cose che vedono online possano averli desensibilizzati.

Diane Abbott.

"Non direi che questa sia la causa principale dei crimini violenti. Direi piuttosto che la cause principali siano economiche e legate al sistema educativo. Tuttavia con il loro smartphone i giovani hanno accesso a cose che in passato non era possibile vedere a quell'età. C'è una discussione sul fatto che l'esposizione anche alla pornografia hardcore sia connessa alla violenza. È qualcosa che c'è anche se non direi che sia un elemento principale".

Quindi i videogiochi e la pornografia hardcore sarebbero in parte colpevoli dell'aumento dei crimini violenti e dell'aumento della violenza tra i più giovani, una opinione molto diffusa anche a poche settimane da uno studio dell'Università di Oxford che ha ancora una volta sottolineato come non esista alcun collegamento tra i videogiochi violenti e l'aumento di comportamenti aggressivi tra i più giovani.