I dipendenti di Riot Games scioperano contro la discriminazione sessuale e l'arbitrato forzato
Più di 150 dipendenti hanno cominciato le proteste.
Più di 150 dipendenti di Riot Games, studio di sviluppo di League of Legends, hanno preso parte ad una protesta riguardante le nuove politiche aziendali di arbitraggio forzato.
Lo sciopero, come riporta Videogamer, è avvenuto dopo che Riot aveva presentato le mozioni il mese scorso per prevenire due casi di discriminazione di genere, in seguito alle accuse dello scorso anno che hanno colpito l'azienda a seguito di un'indagine. Ai querelanti era stato consigliato di firmare accordi di arbitrato forzato, un metodo alternativo per risolvere le controversie, affidando a uno o più persone esterne l'incarico di risolverla mediante una decisione vincolante e spesso forzata.
Una protesta iniziale da parte del personale di Riot Games ha portato alla sospensione di questo arbitrato forzato: l'azienda, attraverso una dichiarazione, avrebbe assicurato che l'arbitrato forzato sarebbe stato sospeso, non prima però di aver risolto i casi attuali.
Gli organizzatori hanno deciso di continuare lo sciopero che si è svolto lunedì sera.
"Chiediamo ai leader di Riot Games di porre fine all'arbitrato forzato in caso di molestie e discriminazioni in tutti i contratti passati, attuali e futuri per tutti i dipendenti, compresi gli appaltatori. Ciò include il ritiro della mozione per l'arbitrato forzato nelle cause attive."
Resta da vedere se lo sciopero porterà la società a rivedere le proprie politiche interne. La prossima riunione è infatti prevista per il 16 maggio. Rimanete in contatto con noi per ulteriori informazioni.