Il director di God of War: "il cambiamento viene considerato in maniera negativa perché difficile"
Parola di Cory Barlog.
L'annuncio di God of War ha colto di sorpresa non pochi appassionati della serie targata Santa Monica Studios. Non ha stupito perché nessuno si aspettava un nuovo capitolo ma piuttosto per i tanti cambiamenti delle nuove avventure di Kratos.
Il director, Cory Barlog, ha parlato proprio del tema del cambiamento in un'intervista concessa a Daily Star. God of War è cambiato molto, è cambiata la telecamera, il tono del gioco e del personaggio e sono cambiati i combattimenti. Cosa di questo nuovo gioco lo rende ancora God of War?
"È interessante perché quando lo analizzi, Zelda Breath of the Wild è ancora uno Zelda? Sono ancora Cory dato che sono diverso da quando ero al liceo? Penso che il cambiamento sia spesso considerato in maniera negativa perché è difficile. Questo è anche ciò che è interessante della nuova storia, il cambiamento per Kratos non è facile, sarà una lunga strada ma sarà ancora ciò che è per parecchio tempo ed elementi di un nuovo inizio inizieranno progressivamente a spuntare. Per quanto mi riguarda non lo vedo come gettare via tutto, non lo considero come cambiare totalmente tutto.
"Molte persone mi dicono 'la storia di Kratos è finita, dovresti sbarazzartene' e io mi domando, ma davvero? Perché molte persone parlano di Mario e Link e qualcuno ha mai visto un gioco di Zelda e affermato che la storia di Link è ormai finita?"
Barlog ha un'interessante visione sul cambiamento di Kratos:
"Per quanto mi riguarda penso che sia interessante prendere questa persone che è cupa e un'iconica rappresentazione dell'antieroe e poi analizzarlo chiedendosi come sarebbe se volesse cambiare. Quanto sarebbe difficile per lui avere un momento, un singolo momento in cui può sentire davvero qualcosa. L'esempio che darei è quello di Wilson Fisk nella prima stagione di Daredevil. Kingpin non è un personaggio per cui penseresti di sentire qualcosa nel caso di problemi personali ma guardando la serie ho davvero avuto dei sentimenti per Fisk, mi sono sentito vicino a lui. Ovviamente poi ha un finale molto cupo e fa cose davvero negative ma c'è della vulnerabilità nel personaggio, una vulnerabilità che rappresenta una novità".
Parole indubbiamente interessanti per un director che ha tra le mani un gioco tanto atteso quanto potenzialmente interessante. Cosa pensate delle dichiarazioni di Barlog?