Dishonored 2: Harvey Smith ci spiega perché Corvo non sarà un protagonista muto
Scelta di level design ma anche narrativa.
In alcuni casi le software house decidono di affidarsi a un protagonista completamente muto mentre in altri la narrazione richiede necessariamente di proporre un personaggio principale che sia in grado di rivelarci le sue opinioni e i suoi pensieri.
La notizia che Corvo Attano ed Emily Kaldwin sarebbero stati completamente doppiati ha stupito non poco i fan di Dishonored 2 dato che si tratta di un cambiamento piuttosto netto rispetto al primo capitolo. Il creative director, Harvey Smith, ci spiega i motivi di questa scelta.
"Non abbiamo usato il doppiaggio per Dishonored, era ok, era una possibilità. Quando abbiamo sperimentato con i DLC dando una voce a Daud, però, ci siamo resi conto di quanto fosse utile per uno sviluppatore. Spesso vuoi far vedere un certo dettaglio ai giocatori che però non vengono attirati dall'oggetto che vorreste mostrare e quindi usare la voce del personaggio può essere importante anche per questo. Si tratta di un esempio sciocco ma funziona.
"L'uso della voce è anche importante dal punto di vista delle emozioni. Quando qualcosa succede o Corvo e Emily parlano in un dialogo riesci a capire i sentimenti dei personaggi. C'è una parte dei giocatori che non vogliono la voce per proiettare se stessi nel personaggio ma molti altri criticano il fatto che Corvo fosse una macchina muta nel primo Dishonored. Il doppiaggio rende il gioco più vivo, dà più indizi, è più semplice per i level designer e vi fa davvero capire con chi avete a che fare."
Smith ha poi parlato dell'importanza dei DLC dato che hanno permesso ad Arkane di creare delle mini-campagne dopo che conoscevano perfettamente le meccaniche del gameplay e hanno dato alla software house la possibilità di sperimentare.
Cosa pensate delle parole di Smith? Avreste preferito un personaggio muto o la nuova scelta vi convince?
Fonte: GameSpot