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Druckmann: "la demo di The Last of Us Part II fake? Quelli erano tutti sistemi reali"

Il creative director parla anche dell'IA nemica e dello stealth.

La demo di The Last of Us Part II mostrata nel corso della conferenza E3 2018 di PlayStation ha colpito nel segno proponendo un titolo che secondo quanto mostrato potrebbe alzare ancora di più l'asticella della qualità tipica delle produzioni di Naughty Dog.

C'è però chi si pone delle inevitabili domande di fronte a una qualità così elevata: è tutto vero o come spesso accade si tratta di una demo che mostra elementi che nel gioco finale non arriveranno mai o che saranno evidentemente "smorzati"? Le accuse di fake (in particolare a livello di animazioni) sono arrivate anche da nomi importanti dell'industria e, nonostante le successive scuse, le parole di David Anfossi non sono passate inosservate. Ci ha pensato il creative director, Neil Druckmann, a fare chiarezza all'interno di un'intervista concessa a Kotaku in cui tra le altre cose ha parlato di IA e meccaniche stealth.

"Quelli erano tutti sistemi reali, nessun fake. A una demo E3 prendi dei sistemi complessi che sono casuali e li rendi deterministici e li giochi diverse volte provandoli e coreografando il tutto per mostrare degli elementi molto specifici. Si tratta comunque di tutti sistemi reali che i giocatori proveranno in prima persona quando giocheranno al titolo".

Una demo quindi in parte diretta per mostrare una serie di meccaniche precise ma non c'è nulla di falso, parola di Naughty Dog. La software house rivela di aver lavorato duramente per perfezionare parecchi aspetti della produzione e per aggiungere complessità a meccaniche che negli anni si sono evolute poco rispetto alle possibilità effettive.

"In passato, nel gioco precedente, se qualcuno ti vede allora tutti coloro presenti nell'area sanno immediatamente che ti trovi nella zona. Ora c'è la propagazione dell'informazione: chi ti vede o ti sente deve comunque avvertire gli alleati".

Per quanto riguarda lo stealth, Druckmann ha parlato del funzionamento dell'UI e in particolare di una sorta di indicatore mostrato anche nella demo, un cerchio che diventava più grande o più piccolo durante gli spostamenti di Ellie. "Più piccolo sarà il cerchio più sarete nascosti. Quando vi trovate nel fogliame non siete mai completamente nascosti. Cambia la distanza da cui i nemici riusciranno a individuarti".

Cosa pensate delle parole del creative director di questa attesa esclusiva PS4? Avete letto la nostra anteprima di The Last of Us Part II?