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EA ed Epic Games hanno fatto una figuraccia di fronte al Parlamento britannico?

Ovetti Kinder Sorpresa, loot box, gioco d'azzardo e dipendenza da videogiochi.

"Se fossi un genitore preoccupato dall'utilizzo che mio figlio fa di Fortnite penso che il sentire le vostre testimonianze non mi convincerebbe in alcun modo del fatto che questa sia una questione che vi interessa". La frase che Damian Collins, membro del Digital, Culture, Media and Sport Committee, ha pronunciato dopo aver ascoltato le dichiarazioni di alcuni rappresentanti di EA ed Epic Games sono l'emblema di un incontro tra governo e industria videoludica che può facilmente essere bollato come un fallimento.

Vi abbiamo già parlato di alcune perle dell'incontro e tra tutte spicca sicuramente l'incredibilmente inadatto paragone tra loot box e ovetti Kinder Sorpresa proposto da Kerry Hopkins di EA che ha candidamente affermato che la compagnia "non le chiama loot box ma meccaniche a sorpresa". D'altronde "alle persone piacciono le sorprese. Pensiamo che il modo in cui abbiamo implementato queste meccaniche sia piuttosto etico e divertente. Non sono gioco d'azzardo e non siamo d'accordo con il fatto che ci siano prove che dimostrano che spingano verso comportamenti di quel tipo".

Come segnalato da Eurogamer.net il problema generale di questo incontro risiede in due atteggiamenti che hanno caratterizzato sia EA che Epic: chiusura e disinteresse.

Entrambe le compagnie dichiarano di non monitorare in alcun modo i tempi di gioco e di non avere idea dell'età effettiva del proprio pubblico. Non ci sono mezzi per contrastare efficacemente la potenziale dipendenza da videogiochi o dei potenziali comportamenti poco salutari e in entrambi i casi c'è un rifiuto su tutta la linea della definizione di gaming disorder proposta dall'OMS. Tutto questo condito anche da posizioni che lasciano perplessi come quella di Canon Pence di Epic Games che a un certo punto ha affermato che definire Epic Games come una compagnia che guadagna denaro grazie agli utenti che giocano ai suoi videogiochi sia inaccurato.

I rappresentati di EA ed Epic Games che hanno partecipato all'incontro.

Al di là della perplessità che dichiarazioni e posizioni di questo tipo sollevano, il problema concreto potrebbe essere la reazione del Parlamento britannico e nel tempo di molti altri governi. Il comitato, come potete capire anche dalla frase che apre questo articolo, non è assolutamente rimasto convinto da quanto presentato da EA ed Epic Games e il primo incontro di una potenziale serie di meeting di questo tipo si è concluso sotto quasi tutti i punti di vista in maniera negativa.

Agli occhi del comitato Epic ed EA tratteggiano i contorni di un'industria che non sembra intenzionata ad agire con decisione dal punto di vista dell'auto regolamentazione e questo non fa altro che alimentare le possibilità che siano i governi stessi a intervenire con leggi ad hoc che potrebbero essere molto più restrittive per l'industria. Se così dovesse effettivamente essere le compagnie non potranno che incolpare se tesse e una chiusura totale e inetta verso tematiche che andrebbero affrontate seriamente e con discussioni prive di posizioni ottusamente adamantine.