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EA ha guadagnato quasi $1 miliardo dalle microtransazioni in appena tre mesi

"Tutti" le odiano ma i numeri danno ragione ai grandi publisher.

Se all'interno di questo sito o di qualsiasi altro sito specializzato lanciassimo un sondaggio chiedendo ai lettori la loro opinione in merito alle microtransazioni il risultato sarebbe scontato: praticamente tutti dichiarerebbero di odiare e disprezzare questo modello di business o di comprenderlo al massimo per elementi cosmetici e per i free-to-play.

Tenendo a mente un ragionamento molto semplice come questo verrebbe da domandarsi perché i grandi publisher scelgano comunque di utilizzarle attirando l'odio di parecchi videogiocatori. Semplice: i freddi numeri dicono che le microtransazioni sono una voce centrale nel bilancio che alla fine di ogni mese si presenta agli investitori e all'industria tutta. Un esempio? EA.

La spesso molto odiata Electronic Arts ha annunciato i risultati finanziari del trimestre che è terminato il 31 dicembre 2019. Il pacchetto microtransazioni denominato Live Services ha fatto registrare quasi $1 miliardo a livello di entrate. Per la precisione $993 milioni.

Considerando che complessivamente EA ha fatto registrare entrate per $1,593 miliardi in quel particolare trimestre, potete facilmente capire quanto le microtransazioni siano una gallina dalle uova d'oro per diversi publisher.

In parole povere sicuramente c'è una grande fetta di giocatori "core" che disprezza e boicotta il mondo delle microtransazioni ma i numeri parlano chiaro. Perché un grande publisher dovrebbe rinunciare a cifre del genere se il rischio è qualche crociata più o meno gestibile su forum frequentati solo da una parte infinitesimale del pubblico di massa?

Fonte: GameSpot