EA: "non vogliamo "spennare" i giocatori con le microtransazioni"
Ecco le parole del CFO, Blake Jorgensen.
Non si può di certo considerare EA come una delle aziende più apprezzate dai videogiocatori soprattutto a causa di politiche, sotto certi punti di vista, discutibili.
Blake Jorgensen, CFO di EA, ha recentemente parlato della posizione dell'azienda nei confronti delle microtransazioni, una delle pratiche più diffuse negli ultimi anni ma allo stesso tempo più odiate da buona parte del pubblico.
"I nostri team si chiedono costantemente, 'qual è il modo migliore per mantenere alto l'interesse dei consumatori, per divertire sul lungo periodo?'. Quando pensiamo a questo non riguarda davvero l'aspetto economico, quello viene dopo. Ci possono essere vari modi per intrattenere le persone.
"Il modo principale in cui noi, come organizzazione, guardiamo alle microtransazioni e agli abbonamenti è legato semplicemente al coinvolgimento. Come coinvolgiamo le persone per il maggior tempo possibile? Anni fa le persone giocavano a Madden per qualche mese e poi smettevano. Quando il Super Bowl finiva avevano completamente abbandonato il gioco. Oggi, con ULtimate Team, sono coinvolti per dodici mesi, fino all'inizio di una nuova stagione."
Jorgensen ha anche parlato della reazione del pubblico quando si tratta di microtransazioni.
"Penso che ci sia un po' di "stress" da parte dei giocatori perché si sentono spennati tutto il tempo. Molti giochi mobile non permettono di divertirsi senza spendere del denaro quindi stiamo guardando a nuovi modelli che siano in grado di alleviare questa sensazioni. Una soluzione potrebbero essere gli abbonamenti o nuovi modi di giocare ai titoli nel corso del tempo."
EA non vuole quindi svuotare fino all'ultimo centesimo le tasche dei giocatori attraverso le microtransazioni. Cosa pensate delle parole di Jorgensen? Sapevate qual è la posizione di EA nei confronti della realtà virtuale?
Fonte: Gamespot