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Ecco come Google ha ideato il controller di Stadia

Dai modelli di argilla con levette analogiche "fai-da-te" al prototipo definitivo.

La design director Isabelle Olsson ha svelato in un'intervista alcuni interessanti retroscena dietro la realizzazione del controller di Google Stadia.

Alcuni potrebbero affermare che in fin dei conti il design del controller di Stadia non differisca molto da quelli già presenti sul mercato. Tuttavia in realtà per arrivare al prototipo definitivo sono stati necessari mesi e mesi di duro e attento lavoro.

Come spiega la Olsson, la versione finale del controller infatti è il frutto di centinaia di prototipi, alcuni dei quali sono stati modellati da dei giocatori con l'argilla e poi digitalizzati dal team di sviluppo. Altri invece sono stati creati prendendo in esame numerosi filmati incentrati su come le persone interagiscono di fronte a vari modelli di controller.

"Abbiamo utilizzato numerose telecamere e abbiamo filmato circa 6.000 ore di gioco per osservare come le persone impugnavano differenti tipologie di controller.", afferma la Olsson. "Quando ottieni dei feedback per dei progetti, è importante ascoltare quello che affermano le persone, ma anche guardare quello che fanno.".

Il team dietro al controller di Stadia ha anche chiesto ai tester di posizionare certi elementi, come ad esempio le levette analogiche, su un prototipo per capire quale sia la configurazione ritenuta più confortevole.

Tutti questi feedback hanno dunque dato vita al controller di Google Stadia che conosciamo oggi, ma anche a un numero considerevole di prototipi che, per un motivo o per un altro, non vedranno mai la luce, come quelli raffigurati nell'immagine qua sopra.

Fonte: Gamasutra