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Electronic Arts e il problema microtransazioni: nuove regole per la tutela dei minori

L'Antitrust chiede trasparenza.

Torniamo a parlare di microtransazioni: ci sono diverse aziende che nei loro giochi si avvalgono di loot box che vengono acquistate dai giocatori attraverso il pagamento in denaro reale. Tra queste c'è Electronic Arts che con le microtransazioni presenti in FIFA 21, NHL e molti altri suoi giochi è stata molto spesso criticata e accusata di avvicinarsi ad una vera forma di gioco d'azzardo.

Ebbene, ora l'Antitrust ha dato ragione ad una serie di consumatori i quali avevano fatto una class-action contro EA che deve vedersela con tre punti fondamentali: evidenziare in maniera chiara e comprensibile che all'interno del gioco ci sono prodotti a pagamento, inserire il diritto di recesso che per legge deve essere presente ed in ultima analisi, tutelare gli adolescenti ed i minori limitando i loro acquisti senza la presenza dei genitori.

A tal proposito EA ha deciso di impegnarsi e ciò ha portato l'Antitrust a chiudere il procedimento senza alcuna sanzione. Tra le diverse misure prese la società inserirà la dicitura "questo gioco include la possibilità di acquistare all'interno del gioco tramite denaro reale una valuta virtuale da utilizzare per acquistare oggetti di gioco virtuali, che potrebbero essere attribuiti anche tramite una selezione casuale".

Per quanto riguarda poi gli acquisti incontrollati fatti da minorenni, EA vuole inserire tre tipi di account:

  • Uno per bambini, in cui non possibile giocare online né fare alcun tipo di acquisto
  • Uno per adolescenti (16-18 anni), in cui il limite di spesa mensile è di 25 euro
  • Uno per adulti, senza limitazioni

A fronte di questi punti l'Antitrust ha deciso di accettare questi impegni ritenendoli "idonei a sanare i profili di possibile scorrettezza" e in grado di offrire "concreti elementi per fornire ai consumatori consapevolezza" sulla possibilità di acquistare pacchetti con denaro reale.

Fonte: Repubblica