Epic Games contro Apple e Google: le commissioni del 30% sarebbero iniziate negli anni '80 con Nintendo
Un report di Bloomberg scava nel passato.
La battaglia tra Epic Games, Google e Apple sembra non volersi fermare, tutto a causa delle commissioni del 30%, troppo alte per lo studio del battle royale Fortnite. A quanto pare un report di Bloomberg ha tracciato le origini della commissione, arrivando persino nei primi anni '80 con Nintendo Entertainment System.
Il NES è diventata la prima console per videogiochi a ospitare giochi di terze parti, dopo che lo studio di Pac-Man, Namco Ltd. e lo sviluppatore di Bomberman, Hudson Soft Co hanno chiesto a Nintendo di distribuire i loro giochi sulla sua nuova piattaforma. Le tre società hanno concordato una commissione di licenza del 10% per apparire sulla piattaforma proprietaria di Nintendo, ma dato che Hudson Soft non era in grado di produrre le proprie cartucce, ha pagato a Nintendo un ulteriore 20% per produrre anche le cartucce per i suoi giochi.
Da qui è nata la commissione del 30% e anche se è stata creata in quel momento, ha fluttuato nel corso degli anni a causa del cambiamento del prezzo di produzione delle cartucce e successivamente quando i CD Rom sono diventati il ​​metodo di distribuzione principale. Anche se il mondo della produzione dei giochi è cambiata in questi anni, la tariffa è rimasta praticamente la stessa. Non solo Apple e Google, ma anche Nintendo, Sony, Valve e Microsoft addebitano tutti la stessa commissione del 30% e questa non è la prima volta che il CEO di Epic Tim Sweeney ha preso posizione contro quello che vede come un modello di commissioni obsoleto. Il CEO di Epic Games, rispetto al 30% di Steam, ha infatti fissato il tetto delle commissioni al 12%.
In ultima analisi, secondo Bloomberg, la lotta tra Epic Games e i due giganti della telefonia potrebbe portare alla creazione di una nuova piattaforma. Ad ogni modo la battaglia legale è ancora in corso. Rimanete sintonizzati con noi per ulteriori informazioni.
Fonte: GameSpot