Epic Games contro il 30% di tasse di Apple e Google ma perché le accetta su console Sony, Microsoft e Nintendo?
Tasse buone e tasse cattive.
Epic Games è sempre stata contro le attuali commissioni che i proprietari di piattaforme e store online esercitano nei confronti di chi pubblica videogiochi tramite i loro canali. Non a caso, Epic Games Store è nato proprio per combattere Steam, allettando i publisher con una divisione dei profitti di 88/12 in favore degli sviluppatori, rispetto al 70/30 in vigore ovunque.
La commissione del 30% è presente anche su App Store e Google Play, gli store di iOS e Android. Ovviamente, Epic Games non ha esitato a criticare questo punto, anche nel bel mezzo di una diatriba legale contro Apple per la monetizzazione di Fortnite.
Una domanda però sta incuriosendo i giocatori: anche gli altri possessori di piattaforme, come Sony, Microsoft e Nintendo, operano una commissione del 30% sui titoli pubblicati, ma Epic non è mai andata contro di loro, mirando la propria crociata solo sugli store mobile e Steam. Qual è il motivo di questa distinzione?
La domanda, posta da un utente di Twitter, ha trovato risposta direttamente dalla tastiera di Tim Sweeney, CEO di Epic Games. In sostanza, è più tollerabile pagare la commissione su console, perché ciò serve a sostenere direttamente la piattaforma.
"Le console sono un caso speciale perché l'hardware è venduto in perdita rispetto ai costi di produzione e le vendite software servono a finanziarle, mentre iOS e Android sono fin troppo profittevoli per Apple e Google, anche solo contando le vendite hardware e le pubblicità.".
Già in passato, in un'intervista rilasciata a Gamesindustry, Sweeney aveva spiegato il suo punto di vista che, a quanto pare, è rimasto immutato da allora:
"Su console questa situazione esiste perché c'è un enorme investimento nell'hardware, spesso venduto in perdita, e nelle varie campagne di marketing realizzate in collaborazione con gli editori.".
Cosa ne pensate? Condividete l'opinione di Epic Games?
Fonte: DDay