Epic Games contro Apple come 'le lotte per i diritti civili'
Tim Sweeney go home, you're drunk!
La causa tra Epic Games ed Apple continua imperterrita e si avvia verso il processo programmato per il prossimo anno. Ma la notizia che sta facendo il giro del web in queste ore è che la società della mela morsicata ha deciso di ridurre le commissioni dal 30% al 15% per tutti gli sviluppatori di applicazioni che guadagnano meno di un milione di dollari.
Ma Tim Sweeney non ci sta e afferma che questa mossa non è abbastanza. Dopo la dichiarazione di Apple, il CEO della società che ha creato Fortnite, si toglie ulteriori sassolini dalla scarpa: "Apple sta solo cercando di togliersi un po' di critiche in modo da poterla fare franca grazie al blocco del 30% imposto sulla concorrenza. I consumatori continueranno a pagare prezzi gonfiati a causa delle alte commissioni di Apple".
Alla domanda di Epic Games che combatte un gigante della tecnologia, Sweeney non ha utilizzato mezzi termini e ha paragonato questa lotta a quelle per i diritti civili negli Stati Uniti. "È dovere di tutti combattere. Se avessimo aderito a tutti i termini di Apple, Epic avrebbe collaborato con Apple per limitare la concorrenza su iOS e aumentare i prezzi per i consumatori. Quindi accettare l'accordo di Apple è ciò che non va. Ed è per questo che Epic ha lanciato una sfida a questo, e ciò è simile alle lotte per i diritti civili, dove c'erano leggi effettive sui libri e le leggi erano sbagliate. E le persone disobbedivano, e non era sbagliato disobbedire perché andare d'accordo con loro sarebbe stato una sconfitta".
Ovviamente questo paragone ha fatto storcere il naso a molti, visto che comunque si parla di Epic Games, una società molto redditizia. Ad ogni modo quale sarebbe la percentuale adatta per le commissioni? Sweeney non ha dubbi: una tassa del'8% potrebbe essere accettabile da Apple, in cambio del servizio che offre agli sviluppatori.
La "lotta" a colpi di dichiarazioni continua.
Fonte: Tech Crunch