L'ESA si oppone a un provvedimento volto a tutelare i videogiochi online abbandonati
Questi dovrebbero essere replicati per essere inclusi in librerie ed archivi, ma l'attuale legge non lo permette.
L'Entertainment Software Association (ESA) si è recentemente opposta a un provvedimento proposto dal Museum of Art and Digital (MADE) volto a tutelare tutti quei videogiochi online ormai abbandonati che rischiano di scomparire. Il MADE vorrebbe includerli in librerie ed archivi per evitare che vadano definitivamente perduti, mentre l'ESA ritiene che questo potrebbe portare un danno al mercato.
Come riporta Games Industry, l'attuale legge statunitense Digital Millennium Copyright Act prevede la possibilità che i musei si dotino di emulatori e versioni jailbreak di videogiochi per presentarli al pubblico e salvaguardarne la memoria, e il MADE ha recentemente proposto di allargare le norme anche ai titoli multigiocatore. Il provvedimento è attualmente in fase di valutazione presso il Copyright Office degli Stati Uniti che si occupa di queste materie, che potrebbe accoglierlo o respingerlo.
"Anche se la legislazione attuale non lo prevede, la preservazione dei videogiochi online è ora critica", ha dichiarato il MADE. "I giochi online sono ormai onnipresenti e crescono di popolarità. Ad esempio, si stima che il 53% degli utenti giochi a titoli online almeno una volta a settimana". L'ESA ha prontamente risposto alla proposta mossa dal MADE, dichiarando che "mostrare e utilizzare videogiochi online all'interno di un museo è analogo a farlo per scopi commerciali. Il museo ha un prezzo di accesso, che equivale a 10 dollari per giocare a titoli online tutto il giorno".
L'associazione pone il punto sul fatto che i musei guadagnerebbero nel replicare i server dei giochi multiplayer, staccando molti più biglietti grazie a questo cavillo legislativo. Nonostante il MADE possa essere considerato come un'organizzazione no-profit, la replicazione dei videogiochi nelle sue sale lo metterebbe in diretta competizione con gli sviluppatori e i publisher rappresentati dall'ESA.
Non solo, sarebbe anche più facile per il pubblico entrare in possesso dei codici di programmazione dei server, provocando quindi un danno reale e tangibile al mercato. La questione sembra lontana dal risolversi, e dovremo aspettare la sentenza del Copyright Office per sapere come andrà a finire.
Voi che ne pensate, l'ESA fa bene ad opporsi alla proposta del MADE? O siete convinti che anche i videogiochi online dovrebbero essere preservati in qualche modo?