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Firaxis: "i cambiamenti climatici di Civilization VI: Gathering Storm non sono un'opinione politica"

Gli sviluppatori vogliono solo allineare il gameplay alla scienza.

Gathering Storm è la nuova espansione di Civilization VI, che per la prima volta nella storia del franchise introduce all'interno dei meccanismi strategici del gioco l'effetto delle attività umane sul clima del pianeta.

In una intervista concessa ai colleghi di Eurogamer.net, Firaxis ha voluto rispondere a qualche critica ricevuta dallo studio per aver scelto un argomento dibattuto come quello dei cambiamenti climatici. "No, non credo che si tratti di fare dichiarazioni politiche", ha dichiarato Dennis Shirk, lead producer di Civilization VI. "Ci piaceva solamente che il nostro gameplay riflettesse le attuali tesi della comunità scientifica".

"Abbiamo fatto le nostre ricerche, cercando di capire l'andamento della temperatura globale negli ultimi 150 anni e che tipo di fattori l'hanno influenzata", ha proseguito il lead designer Ed Beach. "Quindi ci sentiamo di non aver fatto una dichiarazione politica, ma di aver raccolto le opinioni comuni della vasta maggioranza della comunità scientifica per inserirle in un videogioco che diventa molto interessate per i giocatori che riescono a esserne coinvolti."

Trattandosi di un videogioco strategico, Civilization VI offrirà al giocatore una varietà di approcci ai cambiamenti climatici. "Se deciderete di essere gentili col pianeta, questo vi aiuterà in termini di rispetto dagli altri leader. Ma volevamo inoltre aggiungere la possibilità di voltarsi dall'altra parte e di assistere alle conseguenze: di quanto si alzeranno gli oceani? In un videogioco come Civilization, questo potrebbe essere un vantaggio strategico per te."

Ma quanto è importante per gli sviluppatori di Firaxis informare i giocatori sul tema e sulle conseguenze del riscaldamento globale? "Sappiamo quello che sta accadendo al pianeta e cosa afferma la comunità scientifica. Volevamo inserire questo tema nel gioco e assistere alle scelte dei giocatori."

"È sicuramente un argomento molto discusso in questo momento", spiega Beach. "Mentre lavoravamo all'espansione, il Kilauea eruttava alle Hawaii e avevamo le inondazioni della costa est, oltre all'uragano Florence." Insomma, i due sviluppatori non hanno risposto apertamente alle domande dei colleghi britannici e le violente critiche incassate dallo studio in queste settimane potrebbero spiegare la loro esitazione.

In ogni caso, è positivo che un videogioco strategico inserisca il riscaldamento globale tra le sue variabili. Almeno, in attesa che lo facciano anche i leader mondiali.