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Fortnite colpito da un'altra causa legale con la Florida che denuncia Epic Games per il 'suo' Coral Castle

Mai un attimo di pace.

In questi giorni, Fortnite è finito sulla bocca di tutti, ma non per la sua popolarità (che comunque resta a livelli stratosferici), bensì per una recente controversia che ha causato uno scossone nel panorama mobile.

Pochi giorni fa, Epic Games ha introdotto un sistema di pagamento diretto per le microtransazioni nella versione mobile, Android e iOS, di Fortnite, bypassando i sistemi di pagamento di Google e Apple. In risposta, entrambi hanno rimosso Fortnite dai propri app store e Epic ha risposto con due cause legali nei confronti delle compagnie, citando la violazione dell'antitrust e invitando i giocatori a supportare questa nuova "odissea" di Fortnite.

Pensavate che le diatribe legali per un gioco così famoso come Fortnite sarebbero finite qui? Beh, non è così. Nella giornata di oggi, infatti, abbiamo scoperto che qualcuno ha deciso di trascinare il popolare battle royale in tribunale. Il pomo della discordia? La zona delle Rovine, meglio note come Coral Castle.

Forse non lo sapevate, ma Coral Castle esiste davvero: si tratta del nome di una struttura di pietra presente nella South Dixie Highway a Miami, Florida, creata dall'artista Ed Leedskalnin dal 1923 al 1951. Viene anche chiamata "Stonehenge della Florida" ed è considerato a tutti gli effetti un vero e proprio museo.

Nell'ultima stagione di Fortnite, Epic Games ha aggiunto una zona chiamata Coral Castle, trasformandola nella propria versione di Atlantide. Si tratta, anche in questo caso, di una struttura di pietra che ricorda un antico castello.

Inutile dire che i proprietari del castello "reale" non l'hanno presa benissimo. Qualche giorno fa, infatti, essi hanno presentato un'ingiunzione al tribunale di Miami, sottolineando diversi punti di controversia: innanzitutto, Coral Castle è un nome registrato dall'azienda che gestisce il museo, Coral Castle, Inc.; inoltre, entrambi i luoghi, sia quello reale che quello virtuale, vanterebbero "parti di castello, oggetti di pietra ed evocherebbe sensazioni legate ad un luogo antico e misterioso" e ciò creerebbe "confusione" nei potenziali visitatori.

Sulla base delle sopracitate similitudini, Coral Castle Inc. avrebbe denunciato Epic Games e sarebbe alla ricerca di un risarcimento monetario, per i danni causati dall'uso illegale del nome e per la confusione generata dall'omonimia.

Situazione spinosa, ma non sarebbe la prima volta che Fortnite si trova sotto attacco da parte di società o persone che denunciano un'appropriazione indebita: basti pensare a quelle volte che attori, cantanti e ballerini hanno portato Epic Games davanti al giudice, per aver "rubato" dei passi di danza o mosse famose e averle trasformate in emote.

Voi cosa ne pensate? Secondo voi la denuncia della Florida regge, oppure si vuole solo cavalcare l'onda della popolarità di Fortnite?

Fonte: Polygon