Studenti e insegnanti insorgono: l'edizione mobile di Fortnite starebbe distruggendo le scuole
Con l'arrivo del titolo su smartphone e tablet, le classi scolastiche si sono trasfomate in sale giochi.
Con l'arrivo di Fortnite su smartphone e tablet, il titolo di Epic Games al centro di un successo planetario è prevedibilmente arrivato anche nelle classi scolastiche, dove ragazzi di tutte le età si divertono a giocare a questo Battle Royale a discapito dei doveri di ogni studente. La situazione è rapidamente sfuggita di mano e insegnanti e altri studenti hanno preso le vie dei social per lamentarsi del fenomeno in rapida ascesa.
Kotaku ha voluto dedicare un articolo al problema raccogliendo numerose testimonianze, che provano come Fortnite sia ormai diventato una presenza fissa tra i banchi di scuola. Molti istituti sono arrivati a bandire il gioco e a vietare l'utilizzo degli smartphone nelle classi, e come possiamo vedere in un tweet alcuni docenti hanno realizzato specifici contenitori dove vengono accumulati i dispositivi dei ragazzi colti a giocare a Fortnite o a PUBG durante le lezioni.
"C'è stato un aumento del numero degli incidenti che hanno visto protagonisti studenti che camminavano per le classi giocando a Fortnite", ha riferito a Kotaku Nick Gutierrez, un insegnate di informatica. "Iniziano una partita durante il pranzo, o prima della scuola, e devono finire i match della durata di 10 o 15 minuti. Ho notato nelle mie classi tanti studenti che giocano insieme ai loro compagni facendo finta di studiare".
Stando invece a quanto afferma Nick Fisher, il docente responsabile della realizzazione della scatola per i sequestri che vediamo nel tweet, il rapido diffondersi di Fortnite è causato dal suo stretto legame con i social network. "Se coniughi il fatto che devi condividere ogni vittoria o condividere il fatto che i tuoi amici stiano perdendo, combini le due più grandi distrazioni che uno studente possa avere".
Altre testimonianze evidenziano come Fortnite occupi soprattutto il tempo libero degli studenti durante le giornate scolastiche, come le pause dedicate al pranzo e alla ricreazione. "Tutto quello che fanno è giocare, invece che socializzare", afferma l'insegnante Priscilla Cullen.
Insomma, una vera e propria tendenza che potrebbe influenzare i risultati scolastici di milioni di studenti. Voi che ne pensate del fenomeno?