Games Forum 2012: segnali incoraggianti per l'Italia
AESVI e le istituzioni verso il crowdfunding.
Ieri pomeriggio, nella Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio, si è svolta la quarta edizione del Games Forum, evento nato dalla collaborazione tra AESVI e l'On. Antonio Palmieri, membro della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della camera dei Deputati.
Dopo l'apertura dello stesso Palmieri, durante l'evento si sono susseguiti gli interventi dei numerosi ospiti presenti, tra cui spiccavano L'On. Raffaello Vignali (Vice Presidente della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati), l'On. Paolo Gentiloni (Commissione Trasporti della Camera dei Deputati), la Sen. Marilena Adamo (Commissione Politiche dell'Unione Europea, Senato della Repubblica), Giuseppe Tripoli (Garante delle Pmi, Ministero dello Sviluppo Economico) e Massimo Vari (Sottosegretario allo Sviluppo Economico).
A rappresentare l'altra faccia della medaglia erano la Professoressa Paola Dubini (Direttore Centro di Ricerca ASK, Università Bocconi), Giovanni Bazzoni (Amministratore Digital Tales e Consigliere AESVI), Pier Luca Lanzi (Professore Associato presso il Politecnico di Milano), Vincenzo Lettera (Community Manager di IndieVailt.it) e Luigi Capello (Fondatore di EnLabs).
Il dibattito, che in verità non ha lasciato molto spazio alle domande dei giornalisti presenti, si è concentrato sulle grandi potenzialità del settore legato allo sviluppo di videogiochi in Italia, evidenziando i numerosi elementi che contribuiscono a ostacolarne l'effettiva crescita.
Tra le richieste principali avanzate dalla community italiana di sviluppatori, rappresentata dalla persona di Vincenzo Lettera, le più importanti sono state senza alcun dubbio quelle legate alla riduzione della tassazione per le piccole imprese (in particolar modo nei confronti dei capitali reinvestiti) e alla possibilità di rendere le dinamiche del crowdfunding compatibili con le leggi del nostro Paese.
L'esempio di Kickstarter, che spesso abbiamo citato sulle pagine di Eurogamer, è stato portato più volte per dimostrare quanto un simile meccanismo possa trasformarsi nella molla ideale per far spiccare il volo ai produttori più abili, spingendo l'innovazione e mettendo in moto un settore potenzialmente enorme.
Allo stesso tempo, attraverso i risultati del primo censimento dei Game Developer italiani commissionato da AESVI al centro ASK dell'Università Bocconi, è emerso quanto la maggioranza degli sviluppatori nostrani sia concentrata su PC e sulle piattaforme Mobile, nella maggior parte dei casi con progetti estremamente contenuti.
Fortunatamente sembrerebbe che le istituzioni non stiano prendendo l'argomento alla leggera, al punto tale da voler effettivamente intervenire per tendere una mano alle piccole imprese esplorando nuove soluzioni fiscali e nuovi metodi di finanziamento. Parola d'ordine dell'operazione sarà "snellimento", tanto che una delle proposte portate all'attenzione del pubblico del Games Forum 2012 è stata quella dell'eliminazione dei famigerati bandi, troppo lenti e troppo poco trasparenti per stare al passo con l'innovazione.
Ora non resta che attendere la giornata di giovedì 4 ottobre, durante la quale verrà discusso alla Camera dei Deputati il disegno di legge sull'agenda digitale Palmieri/Gentiloni, che mira a introdurre una serie di misure di sostegno finanziario a favore delle imprese video ludiche italiane.
"Ci auguriamo che questa proposta sia approvata all'esito dell'iter di approvazione parlamentare" ha dichiarato Andrea Persegati, Presidente AESVI, "e che sia solo il primo passo per impostare una strategia di posizionamento dell'Italia nel mercato internazionale del gaming condivisa tra industria e istituzioni".
Nel panorama mediamente confortante di ieri pomeriggio, tuttavia, il discorso conclusivo di Massimo Vari ha lasciato un po' di amaro in bocca. Nel corso di tale intervento, infatti, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico ha abbandonato la traccia principale dell'evento per tornare a parlare dell'importanza dei giochi educativi e dei rischi legati all'abuso dei videogiochi, facendo tornare la mente alle discussioni sterili ed eccessivamente retoriche di qualche anno fa.
Fortunatamente, però, si è trattato di un piccolo neo in una cornice altrimenti propositiva e aperta alla valutazione di nuove soluzioni, utili a migliorare la situazione di un settore dalle incredibili potenzialità.