Garena eSports fa un passo indietro sulla regola che discriminava i giocatori LGBT
League of Legends non discrimina.
Dopo la recente notizia per cui nel torneo di League of Legends organizzato da Garena eSports era presente una regola che discriminava apertamente le giocatrici lesbiche e transgender, su internet si è scatenata una grande discussione.
La prima ad aver denunciato e criticato negativamente l'accaduto è stata proprio Riot, ovvero lo sviluppatore del famoso MOBA, che ha dichiarato di voler contattare gli organizzatori per assicurare che venissero rispettati i valori dello studio.
In seguito, l'organizzatore Garena eSports ha ammesso l'errore e ha chiesto scusa alla comunità di videogiocatori.
"La nostra regola iniziale sulla restrizione per i giocatori LGBT nella Iron Solari League ha dato vita a tante discussioni positive e ad un dibattito nelle ultime ventiquattr'ore. Dopo aver discusso la regola con i nostri partner e aver riesaminato il nostro approccio, abbiamo deciso di rimuovere completamente queste restrizioni. Ciò significa che ogni giocatore che si identifica nel sesso femminile potrà partecipare. Ci scusiamo sinceramente per tutte le offese che abbiamo causato alla comunità LGBT e a quella dei videogiocatori".
"Il nostro intento iniziale, quando abbiamo messo su questo torneo, era di promuovere la diversità nella comunità di videogiocatori competitivi. Perciò siamo grati ai nostri giocatori che hanno fornito dei feedback in modo compatto per aiutarci ad imparare e ad aumentare gli sforzi per creare un ambiente inclusivo per tutti. Manterremo la nostra promessa di avere un dialogo aperto con tutte le parti pianificando questo evento, come quelli futuri".
Fonte: Gamespot.com