Giocare attraverso la storia dei videogiochi: un padre e il suo particolare esperimento
Il figlio di Andy Baio si è avvicinato alla modernità passando per i classici del passato.
Giocare ai videogiochi è una passione che la maggior parte delle persone ha coltivato sin dalla più tenera età. Da bambini ci si concentrava sempre sulle piattaforme moderne e molto spesso il passato veniva oscurato dal maggior impatto grafico del presente.
Andy Baio ha dato il via ad un particolare esperimento nel 2008. Il figlio, Eliot, si sarebbe, infatti, avvicinato al mondo dei videogiochi partendo dal passato e procedendo quindi nella storia di questo settore fino ad arrivare alla modernità.
Come riporta Kotaku, i primi titoli che Eliot ha giocato sono stati: Galaxian (1979), Rally-X (1980), Bosconian (1981), Dig Dug (1982), Pac-Man (1980), Super Pac-Man (1982), Pac-Man Plus (1982) e Pac & Pal (1983). Successivamente il bambino è passato all'Atari 2600, al NES, al SNES e così via.
L'esperimento è terminato quando Eliot è arrivato a titoli più recenti come Shadow of the Colossus e Katamari Damacy. Il risultato? Eliot avrebbe sviluppato una preferenza piuttosto marcata per i roguelike e allo stesso tempo una notevole abilità nel completamento delle sfide più difficili del panorama videoludico.
"L'esposizione nei primi anni a giochi con una grafica limitata ha permesso ad Eliot di apprezzare i titoli con una grafica retro, concentrandosi sul gameplay," ha spiegato Andy Baio. "La mia speranza è che questo esperimento abbia instillato in mio figlio un attenzione per quei titoli più piccoli, strani e intimi".
Andy ha cercato di garantire al figlio un'educazione per quanto riguarda la qualità dei videogame cercando di fargli capire che la qualità di un gioco va al di là del budget con il quale è stato sviluppato e del nome altisonante dietro allo sviluppo.
Siete d'accordo con l'opinione di Baio?