Skip to main content

Videogiochi causa di sparatorie di massa? Come dire che le banane sono causa di suicidi

Lo afferma uno psicologo.

Dopo le sparatorie di massa della scorsa settimana a El Paso in Texas e Dayton in Ohio, i videogiochi sono ancora una volta nell'occhio del ciclone poiché diversi politici statunitensi tra cui il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump hanno nuovamente accusato questo mezzo di intrattenimento.

Ci sono già state diverse reazioni in risposta da parte di persone che lavorano nell'industria videoludica, come ad esempio il CEO di Take-Two, ma ora è lo psicologo Chris Ferguson a parlare.

Ferguson ha smentito ogni correlazione tra i videogiochi e le sparatorie di massa: "Dire che i videogiochi causano le sparatorie è come dire che le banane sono causa di suicidi. A questo punto tutto è possibile, se la mettiamo così".

Anche James Ivory, professore e direttore di ricerca presso Virginia Tech, consultato sulla questione ha risposto in maniera simile: "L'autore delle stragi indossava delle scarpe, dovremmo quindi incolpare le calzature e vietare ai ragazzi di indossarle?".

Poco dopo la dichiarazione di Trump, la Entertainment Software Association ha rilasciato una dichiarazione su ciò che è accaduto: "Come avevamo già ribadito durante una conferenza tenutasi alla Casa Bianca nel 2018, numerosi studi scientifici hanno stabilito che non esiste alcuna connessione causale tra videogiochi e violenza. Più di 165 milioni di americani amano i videogiochi, per non parlare dei giocatori di tutto il mondo. Eppure in altre società in cui i videogiochi sono presenti, non ci sono livelli di violenza tale come negli Stati Uniti."

La dichiarazione continua: "I videogiochi contribuiscono positivamente alla società, grazie a nuove terapie e progressi medici, strumenti educativi, innovazione aziendale e altro ancora. I videogiochi aiutano i giocatori a connettersi con la famiglia e gli amici, alleviare lo stress e divertirsi. Se i genitori hanno dei dubbi, il sito ParentalTools.org offre strumenti per consentire di conoscere quali giochi siano adatti ai propri figli.".

Nonostante tutte queste affermazioni, i videogiochi continuano a essere un capro espiatorio perfetto per i politici che cercano di distogliere l'attenzione dai problemi reali.

Fonte: Wccftech