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"Creare un singolo fantastico gioco e andare oltre? Un'idea terribile, bisogna puntare sui franchise"

L'analisi di Christian Fonnesbech, capo della divisione IP development di Nordisk Film Games.

"Ho completato più di 50 progetti come imprenditore e consulente e per me è chiaro come moltissimi tra noi sviluppatori desiderino realizzare un singolo fantastico gioco mettendo al suo interno tutto il proprio talento e poi andare oltre e lavorare su qualcosa di completamente diverso. Questa è un'idea terribile".

Quella di Christian Fonnesbech, consulente indipendente e capo della divisione IP development di Nordisk Film Games, pare una provocazione ma questo veterano dell'industria che consiglia sviluppatori, scuole e investitori sottolinea su GamesIndustry un fatto molto chiaro e per certi versi semplice seppur difficile da accettare a pieno:

"Un gioco singolo e completamente staccato dall'idea di franchise è semplicemente troppo rischioso da realizzare e sia gli investitori che gli sviluppatori lo sanno. Se noi sviluppatori vogliamo avere una lunga carriera dobbiamo smettere di pensare ai nostri giochi come a oggetti d'arte "solitari". Al contrario dobbiamo iniziare a considerarli come franchise.

"Un gioco singolo e unico ha solo una possibilità per avere successo e la probabilità di fallire è troppo elevata per tutti. Se si chiede a qualcuno di investire tempo, denaro o attenzione in un gioco singolo non si sta davvero chiedendo di investire, si sta chiedendo di giocare d'azzardo".

Fonnesbech sottolinea come sicuramente sia possibile avere successo con un gioco singolo ma che le possibilità aumentano considerevolmente se il mondo, i personaggi e il gameplay sono pensati per crescere nel corso di più giochi, stagioni o episodi. I giochi dovrebbero quindi essere impostati con il potenziale di dare vita a un universo formato da progetti multipli o salti in altre forme di intrattenimento. Presentando un gioco a degli investitori si passa da "questo è un salto nel buio" a "questo è il primo passo di un processo di apprendimento".

Fonnesbech è convinto del fatto che l'archetipo del giocatore che forma il mercato mainstream punti a ripetere spesso le stesse esperienze e che la ricerca di vera novità sarebbe tipica solo di una nicchia di videogiocatori (in effetti i giochi di maggior successo non sono necessariamente i più originali e unici, anzi).

L'articolo completo è sicuramente interessante e vale la pena leggerlo nella sua interezza anche perché propone una sorta di ricetta per creare un franchise di successo. Fonnesbech non afferma che si debba sacrificare completamente l'originalità ma che è necessario creare progetti con il potenziale per diventare franchise, lasciare questa porta aperta e puntare sulla costruzione di un universo potenzialmente più ampio.

Cosa pensate delle parole di questo veterano dell'industria?