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Gli eredi di Tolkien denunciano Warner Bros.

...e per 80 milioni di dollari multarli.

Il gruppo che rappresenta legalmente J.R.R. Tolkien ha intentato una causa per 80 milioni di dollari contro la Warner Bros., accusata di utilizzare illegalmente dei diritti. La causa riguarda il merchandising legato a Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, in particolare slot machines virtuali e giochi online.

La Warner Bros. ha ovviamente operato in base a dei diritti regolarmente concessi, ma che riguarderebbero solamente oggetti fisici basati sulel due opere e non prodotti digitali.

I prodotti che non sono andati particolarmente a genio ai curatori dei diritti di Tolkien sembrano essere quelli legati al gioco d'azzardo, a giudicare dalla seguente dichiarazione: "Non solo la produzione di giochi d'azzardo esula dai diritti contemplati nell'accordo, ma offende gli estimatori di Tolkien e causa un danno irreparabile all'eredità e alla reputazione delle sue opere".

Nel mirino sarebbero anche i videogiochi disponibili su dispositivi mobile e social. Lo scorso settembre, la Warner Bros. aveva siglato un accordo con lo sviluppatore di social game Kabam per due giochi free-to-play basati su Lo Hobbit: Kingdoms of Middle-Earth e Armies of the Third Age, che dovrebbero uscire entro la fine dell'anno.

Warner Bros. non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in risposta alla causa.

Un dietro le quinte di Guardians of Middle-Earth, l'ultimo titolo basato sull'opera di Tolkien
Avatar di Emiliano Baglioni
Emiliano Baglioni: Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

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