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Molti sviluppatori sono favorevoli alla creazione di un sindacato, lo rivela un sondaggio della GDC

Esiste inoltre un bel problema di crunch.

La Game Developers Conference, evento in arrivo il prossimo 16 marzo, non è solo un luogo dove i membri dell'industria videoludica possono ammirare nuovi progetti, ma anche un'occasione per condividere il proprio pensiero su diversi argomenti. Per questa occasione, i responsabili della GDC lanciano ogni anno un sondaggio, per sentire le opinioni di un ricco numero di sviluppatori e commentare i risultati durante la conferenza.

Qualche giorno fa vi avevamo riportato i risultati del sondaggio che testava l'interesse degli sviluppatori nelle console di nuova generazione, oggi invece abbiamo dei dati legati più strettamente al loro lavoro. La GDC ha infatti chiesto a 4.000 sviluppatori se ritengono possibile la nascita di un sindacato all'interno dell'industria videoludica.

L'assenza di un sindacato fra gli sviluppatori è il motivo per cui molti di essi sono costretti, in un modo o nell'altro, a sopportare lunghi periodi di lavoro straordinario, il cosiddetto crunch, nonché licenziamenti improvvisi e senza possibilità d'appello. Molti sostengono che l'entrata in scena di un'unione ridurrebbe drasticamente queste pratiche, mentre altri non ne sono convinti e preferiscono lasciare le cose come stanno.

Oggi, possiamo finalmente assegnare dei numeri a queste opinioni: secondo il sondaggio, ben il 54% degli sviluppatori intervistati sono favorevoli alla nascita di un sindacato, sebbene sono il 23% di essi ritiene che ciò avverrà e il 43% non ne è pienamente convinto. Diciamo che l'intenzione c'è, ma l'ottimismo non è dilagante.

Tornando a parlare di crunch, questa è stata la domanda successiva del sondaggio, nel quale si chiedeva agli sviluppatori quante ore alla settimana avevano lavorato in media durante lo scorso anno: il 23% di essi ha risposto dalle "36 alle 40 ore", un orario lavorativo "classico". Purtroppo, dato ben più preoccupante, ben il 44% ha invece risposto "da 41 a più di 60 ore".

Tempo fa, alcuni insider avevano svelato che all'interno di molti studi AAA, il crunch time arrivava a toccare perfino le 100 ore settimanali e, notizia molto più recente, Cyberpunk 2077 di CD Projekt RED, rimandato a settembre, sarà sviluppato sotto crunch da qui fino all'uscita, esattamente come molti altri titoli rinviati, fra cui Marvel's Avengers e The Last of Us Parte II.

Crunch e sindacati sono temi scottanti e a lungo tempo ignorati all'interno dell'industria videoludica, ma tutte le recenti news stanno puntando un riflettore mediatico su di essi e ormai non possono più essere considerati argomenti "secondari". Secondo voi è giusto che finalmente si parli di queste cose, sia dentro che fuori gli addetti ai lavori?

Fonte: RockPaperShotgun