Google nuova causa antitrust negli USA. Le tariffe di Google Play Store 'sono abuso di potere'
Colpa delle commissioni al 30%.
Mercoledì 7 luglio è stata avviata una nuova causa antitrust contro Google. Il gigante della tecnologia è accusato di aver abusato del controllo dell'app store Android, come riportato da Bloomberg.
La causa, intentata da 36 stati e Washington, DC, presso la corte federale della California, sfida la politica di Google che obbliga gli sviluppatori di app di Google Play a pagare una commissione del 30% sulle vendite effettuate tramite l'app. Google ha recentemente ampliato le tariffe per coprire più beni digitali acquistati sul Play Store, prendendo di mira in particolare una serie di app importanti che in precedenza erano state in grado di eludere la tassa.
Ad agosto, lo sviluppatore di Fortnite, Epic Games, ha fatto causa a Google per motivi simili, sostenendo che le pratiche dell'azienda hanno aumentato i prezzi per i consumatori, sebbene la causa sia stata ampiamente messa in ombra dal caso parallelo di Epic contro Apple e il suo App Store.
La causa arriva tra le crescenti pressioni federali su Google, che sta già affrontando tre cause antitrust.
Android è stato generalmente visto come una minaccia antitrust minore rispetto a iOS di Apple, dal momento che non richiede Google Play come unica "fonte" di software. Tuttavia, la crescente pressione su Apple ha messo in discussione anche molti aspetti della struttura tariffaria di Play Store.
Recentemente, Google si è unita ad Apple nell'abbassare la sua commissione al 15% per gli sviluppatori più piccoli, una mossa ampiamente vista come una risposta alla crescente pressione pubblica.
Google non ha rilasciato commenti riguardo la nuova causa antitrust.
Fonte: The Verge.