Green: "con That Dragon, Cancer abbiamo solo parlato della cosa più comune al mondo: il dolore"
I genitori di Joel non si aspettavano un tale successo.
Ci sono dei progetti che nonostante la delicatezza del tema trattato fanno bene a un intero medium e That Dragon, Cancer è sicuramente un esempio calzante in questo senso.
Vi abbiamo già parlato del titolo all'interno della nostra recensione, ma per chi non lo conoscesse, questa particolare produzione ci mostra la difficile vita di Joel Green (un bambino malato di cancro che purtroppo ha perso la propria battaglia contro questo terribile male) e della sua famiglia, in particolare dei genitori Ryan e Amy.
Proprio Amy ha recentemente parlato del successo di That Dragon, Cancer in un'intervista riportata da Polygon.
"Non avevo mai sperato di creare qualcosa che sarebbe andato sulla copertina del New York Times. Per ottenere una copertura del genere da parte della stampa è necessario creare qualcosa di davvero innovativo e profondo e la verità è che non credo che noi lo abbiamo fatto. Mio marito e io abbimo vissuto la cosa più comune del mondo: il dolore.
"Non abbiamo fatto nulla di sorprendente. Abbiamo preso la situazione più difficile delle nostre vite, la diagnosi di cancro terminale di nostro figlio e abbiamo cercato di tirarne fuori qualcosa di bello."
Amy Green ha poi parlato della forza dei videogiochi, del potenziale di questo medium e della capacità di andare oltre ai meri aspetti tecnici.
"Mi sono resa conto che la mia voce era essenziale per questo medium... Dovevo trovare un piccolo spazio per me perché il medium è coinvolgente e innovativo. È in grado di prendere le esperienze più comuni del mondo e di renderle qualcosa di nuovo e profondamente personale. Il mio dolce, divertente, tenero figlio, il cui sorriso è stato messo a tacere per sempre si sta facendo strada nel cuore di un'altra persona grazie a questo medium".
Cosa pensate delle dichiarazioni di Amy Green e di That Dragon, Cancer?