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Henry Cavill, la star di The Witcher di Netflix, parla della sua passione per i videogiochi

Un PC relegato in un soggiorno non è quello che ci aspettavamo...

Quando si è famosi e, possibilmente, ricchi, è normale spendere un bel po' di soldi nei propri hobby. Considerando che Henry Cavill, star di Hollywood prima noto per aver interpretato Superman negli ultimi film della DC e poi per essere Geralt di Rivia nella serie Netflix di The Witcher, è un accanito videogiocatore, pensereste che parte della sua fortuna sia stata spesa per la creazione di una stanza da gamer dotata di tutte le ultime tecnologie e i confort più sfarzosi. Beh, sembra che non sia così. Anzi, azzardiamo l'ipotesi che il vostro equipaggiamento sia anche migliore del suo.

In un'intervista al Rich Eisen Show, Cavill ha potuto parlare della sua postazione da gamer e del suo setup e beh, non è qualcosa che vi aspettereste da uno così famoso:

"Non possiedo una 'tana da maschio'. Ho un piccolo stabile a Londra ("mews house", ovvero un vecchio genere di costruzione che incorporava sia le stalle che le abitazioni) che ho trasformato in una casa con il passare degli anni e non è tanto grande. La scrivania del mio PC si trova nel mio piccolo soggiorno ed è tutto qui. Non c'è niente di speciale.".

Niente build multimonitor con sedia gaming e impianto dolby da milioni di dollari a quanto pare. Nonostante la "normalità" della sua postazione PC, Cavill si ritiene comunque più un PC Gamer che un "consolaro", nonostante giochi anche con quelle. Sempre nella stessa intervista, Cavill ha dichiarato che segue anche il panorama del gaming professionista, ma che raramente guarda i match online:

"Non ho quasi mai tempo per giocare per conto mio questi giorni, per questo, se dovessi guardare i pro gamers, sprecherei del tempo prezioso che potrei investire nel giocare per conto mio.".

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Grazie a The Witcher di Netflix, ora gli occhi di tutti i videogiocatori sono puntati su Cavill e, con ogni intervista, scopriamo sempre qualcosa di nuovo su questa star, talmente normale da essere simile a noi, forse anche troppo.

Fonte: PCGamer