Il director di God of War: sarebbe impossibile competere con i giochi open world realizzati da Ubisoft e Rockstar
Cory Barlog spiega perché il suo gioco ha preso una strada diversa.
Anche diversi mesi dopo il suo lancio su PlayStation 4, God of War continua ad essere elogiato da critici e fan. Infatti, un po' sorprendentemente forse, l'esclusiva PS4 è riuscita a battere anche Red Dead Redemption 2 aggiudicandosi il premio Game of the Year ai recenti The Game Awards 2018.
Tuttavia, parlando con GamesBeat come parte di una lunghissima intervista, il Game Director Cory Barlog ha rivelato che non pensa sarebbe possibile competere con i giochi open world realizzati da Ubisoft e Rockstar Games, poiché entrambi gli studios usano migliaia di sviluppatori per i loro enormi progetti.
Ecco le parole di Barlog riportate da Wccftech: "abbiamo continuato a descriverlo come "ampio lineare". Ero fermamente convinto che non avremmo potuto creare un gioco open world. I costi e il livello di aspettativa sono così alti che non saremmo mai in concorrenza. Semplicemente non abbiamo l'infrastruttura e i sistemi".
"Sì, penso che loro [Rockstar] fossero più vicini a 4.000 svilppatori. Noi eravamo in 300, al culmine. All'epoca pensavo che i 1600 che Ubisoft aveva su Assassin's Creed fossero molti. Per fare questi giochi, per la complessità che hanno, hai bisogno di molte persone. Noi non vogliamo investire in questo aspetto, ma per me il mondo doveva sentirsi grande, e non vuoto, con sorprendenti momenti di scoperta. Potrebbe sembrare che ci siano aree in cui non succede molto, e poi all'improvviso si apre un livello completamente nuovo, che hai appena scoperto".
In realtà, un altro studio interno di Sony, Guerrilla Games, ha dimostrato con Horizon: Zero Dawn che non è necessario avere migliaia di persone per fare un grande gioco open world.
Tuttavia, più avanti nell'intervista, Barlog ha sottolineato l'importanza di espandere God of War rispetto ai precedenti capitoli, anche se non è mai stato un vero progetto open world.
Che ne pensate?