Il figlio di 50 Cent ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di Blood on the Sand
Papà, papà, voglio gli elicotteri!
Diciamoci la verità: 50 Cent: Blood on the Sand non è un gioco di cui valga la pena parlare, in circostanze normali. L'industria videoludica tutta probabilmente rimpiange l'uscita di quel third-person-shooter nell'ormai lontano 2009 e quei pochi eroi in grado di giocarlo fino in fondo ne portano ancora le cicatrici.
Oggi però è emerso un dettaglio tragicomico relativo allo sviluppo del gioco, che riguarda nello specifico il figlio del rapper americano 50 Cent. Secondo quanto riportato da GamesRadar, in una recente intervista rilasciata ad Edge da alcuni sviluppatori coinvolti nel progetto, il ragazzino ha avuto un ruolo fondamentale nel processo di controllo qualità.
"Uno di noi doveva andare a presentare una build del gioco a 50 Cent e al suo team. Lui ha voluto che fosse suo figlio, che all'epoca aveva sei o sette anni, a supervisionare la build per valutare se fosse accettabile o no." Ha riferito il produttore creativo Ian Flatt. Sorvolando sul fatto che un ragazzino delle elementari abbia giocato ad un titolo PEGI 18, il meglio deve ancora venire.
"Così ci ha giocato, e diceva: 'Lo adoro, lo adoro, è grandioso! Ma voglio un livello con gli elicotteri!' Il nostro collega ha spiegato che si trattava di un third-person shooter e che non erano previsti elicotteri. Ma il ragazzo ha insistito e 50 Cent si è girato e ha detto 'Lo hai sentito. Fate un livello con gli elicotteri.'"
L'implementazione degli elicotteri ha richiesto un gran lavoro da parte del team, in quanto il codice non era ottimizzato per supportare veicoli all'interno del gioco. Gli sviluppatori hanno dovuto quindi inserire auto, elicotteri e tutte le relative componenti di intelligenza artificiale per assecondare le richieste del ragazzo il cui padre dava il titolo al gioco.
Insomma, a distanza di otto anni abbiamo finalmente un'idea più chiara del perché 50 Cent: Blood on the Sand sia come sia. Grazie a un ragazzo di sette anni che "voleva gli elicotteri".