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Il parlamento australiano indaga sui prezzi dei videogiochi

Il mercato digitale sotto la lente d'ingrandimento.

Una commissione d'inchiesta del parlamento australiano indagherà sui motivi per cui i contenuti online costano più nella nazione oceanica che in altri territori.

Stando al Sidney Morning Herald e come riportato da GamesIndustry International, il ministro per le comunicazioni Stephen Conroy ha intenzione di lanciare la sua crociata in particolare contro i prezzi di giochi online, musica, film e servizi d'intrattenimento.

Tra i principali indiziati, che verranno invitati a illustrare le loro strategie per tali prezzi, figurano anche Apple e Microsoft.

"Ci sono prove per cui all'uso innovativo della tecnologia non corrisponde alcun innovativo modello di business, nel caso dei prodotti e dei servizi distribuiti online", ha spiegato Conroy in una lettera a MP Ed Husic.

Aspettando di vedere quali risultati saranno raggiunti in questo modo, non possiamo che chiederci se sia il caso o meno di iniziare a riflettere sul tema anche nel nostro paese.

Avatar di Paolo Sirio
Paolo Sirio: Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.

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