Il rogo di videogiochi di Southington non si farà
Stranamente, ha vinto il buon senso.
Sarà stato il ricordo dei roghi di libri che andavano tanto di moda in Germania qualche anno fa, sarà stata una ritrovata botta di buon senso, ma il fatto è che il previsto rogo di "videogiochi violenti", nato sull'onda del trauma per la strage di Sandy Hook, che avrebbe dovuto avere luogo nella cittadina americana di Southington non si farà più.
Gli organizzatori del discutibile evento hanno dichiarato che il clamore suscitato dall'iniziativa, che consisteva nel dare un buono da spendere in non meglio specificate attività "positive" a chiunque avesse riportato un titolo violento, così da accumulare una bella pila di CD da bruciare pubblicamente, è stato tale da soddisfarli e da spingerli ad annullare tutto.
Secondo altre fonti invece, il successo dell'idea è stato così basso che i promotori hanno pensato bene di annullarlo per non rimediare una figuraccia, visto che i media erano già pronti a riprendere l'evento, e un filmato in cui un paio di copie di Call of Duty prendono fuoco non sarebbe stato una gran pubblicità per i solerti benpensanti di Southington.