Alla scoperta di Intermundia Genesis: un romanzo in cui videogiochi e realtà virtuale sono i protagonisti assoluti
E se qualcuno vi chiedesse di salvare il vostro videogioco preferito?
"Quindici anni" dice di punto in bianco, in un inglese ben più raffinato del mio. La sua voce suona cavernosa dentro l'elmo. "Tanto è passato da quando è cominciata l'era della realtà virtuale". Si alza dallo scranno e scende con calma i gradini accompagnato dal tintinnio dell'armatura. È molto alto, di sicuro supera i due metri. "Da allora, grazie ai costanti progressi tecnologici e virtuali, il confine che separa la realtà dalla finzione si è assottigliato sempre di più. Fino a infrangersi del tutto l'anno scorso con la commercializzazione del Virtual 5ense." Si ferma davanti a me e mi fa segno di rimettermi in piedi. Ubbidisco. "Tra i dispositivi di realtà virtuale che hanno inondato il mercato, il Virtual 5ense è il solo in grado di coinvolgere i 5 sensi di chi lo indossa. Rendendo così tangibile ciò che non esiste."
Questa è l'affascinante premessa di Intermundia Genesis, romanzo d'esordio di Giorgio Catania impreziosito dalle illustrazioni di Stefano Manieri.
Siamo nel 2031 e la realtà virtuale ha preso il sopravvento. Il Virtual 5ense, il rivoluzionario visore che ha modificato per sempre la percezione del mondo che ci circonda, viene utilizzato in svariati settori: medico, militare, didattico, turistico. Ma come possiamo ben immaginare è popolare soprattutto fra gli appassionati di videogiochi.
Da un anno Intermundia è il gioco che monopolizza il tempo libero di ben 126 milioni di abbonati (un numero per cui ogni colosso dell'industria attuale sarebbe pronto a fare carte false). Si tratta di un MMORPG ripartito in tre universi separati: Genesis, un reame fantasy dominato dalla magia e da creature fantastiche; Exodus, galassia sconvolta da guerre interstellari; Apocalypsis, terra in rovina dove vige la legge del più forte.
Il romanzo segue le gesta di Mar, un ragazzo normale che lavora in un piccolo negozio di elettronica. Ma una volta messo piede su Genesis, Mar si spoglia dell'uniforme da commesso e veste i panni di un evocatore di livello 99. È riconosciuto come il giocatore più in gamba, tanto che quando un gruppo di utenti scopre una falla nel sistema e ne approfitta per creare scompiglio, è proprio a lui che gli amministratori di Intermundia si rivolgono per riportare l'ordine.
Lo stile di Catania è estremamente visivo. La sua sintassi pulita e il tempo presente della narrazione contribuiscono a creare un forte senso di immersione. L'attenzione è posta soprattutto sulla percezione dello spazio virtuale, con tanti accorgimenti sottili che trasmettono le stesse sensazioni provate indossando un visore.
Lancio un'occhiata alla parte inferiore del mio campo visivo dove brillano le barre degli HP e degli MP. La prima è di un verde acceso, l'altra di un blu brillante. Sono entrambe piene per metà, più o meno. Per ora va bene così.
E si capisce che questa è una storia raccontata da un videogiocatore. Il linguaggio tipico degli RPG caratterizza tutta la narrazione e viene usato con una consapevolezza che lo fa apparire naturale, mai forzato. Nelle parole di Catania, Intermundia prende forma in modo credibile e anche la lore è particolarmente curata. A fine libro è presenta una piccola appendice con le schede dei personaggi e altri frammenti che arricchiscono e la storia di Mar e dell'universo in cui è ambientata.
In questo preciso momento storico la realtà virtuale è sicuramente al centro dell'attenzione, complice anche il recente lancio nelle sale cinematografiche di Ready Player One. Intermundia Genesis si inserisce nella conversazione con una voce forse meno chiassosa rispetto al film di Spielberg, ma non per questo meno personale e profonda. Se siete appassionati di videogiochi e/o avidi lettori di romanzi fantasy, questa è una lettura che vi consigliamo caldamente.