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La magia di Super Mario vista attraverso gli occhi di John Romero e molti altri sviluppatori

Quali saranno i ricordi che legano i membri dell'industria videoludica all'idraulico baffuto?

La rivista Retro Gamer ha deciso di omaggiare con un tributo Super Mario e tutti i videogiochi della famosa mascotte Nintendo, con uno speciale reperibile nel numero 203 del proprio magazine.

Non solo: per l'occasione sono stati intervistati anche numerosi sviluppatori famosi, nomi importanti dell'industria videoludica, i quali anche se non hanno mai lavorato a titoli della serie Nintendo, ne conservano dei preziosi ricordi come videogiocatori.

Fra questi abbiamo anche personalità di spessore come John Romero,e sviluppatori indie come Ste Pickford e Derek Yu, creatore di Spelunky. John Romero, che tutti noi conosciamo come co-fondatore di id Software e uno degli autori dell'originale Doom, ricorda con affetto e professionalità il primo Super Mario, rammentando di come ai tempi era rimasto impressionato dalla qualità dei controlli e dalla varietà del gioco, garantita dagli otto mondi disponibili. Romero era talmente convinto della qualità del titolo che id Software si propose per svilupparne un porting PC. Purtroppo, come potete immaginare, questa proposta non andò in porto.

Ste Pickford di Zee-3, invece, ricorda con rispetto una meccanica ben precisa di Super Mario: il salto. Per la precisione, l'eliminazione dei nemici saltandogli sopra, per lui una mossa ritenuta iconica. Addirittura, sostiene di indispettirsi un pochino quando vede quella stessa meccanica utilizzata negli altri giochi, perché la considera una qualità esclusiva di Mario e qualcosa che non dovrebbe essere emulata.

Derek Yu, creatore di Spelunky invece, racconta che il suo titolo è nato proprio grazie alla grande influenza che la serie di Super Mario ha avuto nei suoi confronti: "Quello che ho studiato molto attentamente quando lavora a Spelunky erano i piccoli tocchi nei giochi di Mario...le nuvolette che appaiono quando Mario corre, le scintille che appaiono quando prende una moneta, eccetera...Per me, la ragione per cui Mario è così divertente sono questi orpelli che magari ignoriamo, ma che avvertiamo sempre quando giochiamo.".

Insomma, ognuno ha un proprio ricordo e un dettaglio che ammira nella serie di Super Mario, segno che si tratta di una serie videoludica ben più importante di quanto possiamo immaginare. La vera domanda alla fine è una sola: chissà dove saremmo senza Mario?

Fonte: GamesRadar