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Kojima sulla rottura con Konami: "pensavo di aver perso tutto"

Il game designer ripercorre i primi attimi di smarrimento dopo quello storico addio.

Quando Hideo Kojima ha lasciato Konami, compagnia con la quale si è fatto conoscere tramite la serie di Metal Gear Solid, non deve aver certo passato un bel periodo, ma se ora lo vediamo incolume e alla guida dell'attesissimo progetto noto come "Death Stranding", è anche grazie a quel divorzio.

Come riporta Gamesradar+, in occasione di un'intervista Kojima ha parlato dei momenti più difficili che ha dovuto superare immediatamente dopo la rottura con Konami:

"Ho realizzato videogiochi per 30 anni, ero molto fiducioso quando si tratta di creare videogiochi ma non avevo nulla da cui ripartire. Era tutto da zero, non avevo più un ufficio, niente personale, niente materiale su cui lavorare, niente macchine".

Lo sviluppatore continua: "Pensavo di aver perso tutto, ma invece ho scoperto di avere molti altri contatti come con Sony, come con Norman [Reedus], o con Geoff [Keighley]. Desideravo molto riavvicinarmi a queste persone che pensavo essere molto importanti. Ripartire da zero è stato molto difficile ma ho lentamente compreso che non avevo perso nulla in realtà. Non è stata così dura, sono stato fortunato a poter disporre di tutti queste connessioni".

Nessuno come Kojima, in questo caso, ci può insegnare che da una rottura può nascere un nuovo e più promettente inizio, a patto di mantenere i nervi saldi e di mettere a frutto l'esperienza accumulata nel tempo.

Molto interessante anche il fatto che lui stesso parli dell'importanza delle connessioni, un elemento chiave non solo per la vita professionale e personale di Kojima ma anche un pilastro, più volte confermato, di Death Stranding?