Dipendenza da videogiochi come quella da cocaina: Libero attacca i "maniaci del videogioco"
In seguito ai recenti fatti di cronaca dagli Stati Uniti, il giornale si scaglia contro i videogiocatori.
"Assumono droghe, alcol, non si alzano neppure per andare in bagno e si dimenticano di badare ai figli. E ogni tanto, ammazzano pure la gente."
È così che Costanza Cavalli, editorialista di Libero, definisce i "maniaci del videogioco", in un articolo apparso oggi nella sezione Attualità del quotidiano diretto da Vittorio Feltri. A pochi giorni dai terribili fatti di cronaca giunti da Jacksonville, in Florida, il giornale si scaglia duramente contro i videogiochi e contro i dipendenti da essi, affermando nello stesso titolo che andrebbero "ricoverati in clinica".
"Secondo gli esperti, sviluppano una dipendenza come quella della cocaina". L'ultima volta che i videogiochi erano riusciti a strappare una prima pagina di giornale agli editori risale allo scorso giugno, quando l'OMS definì un disturbo mentale la dipendenza da videogiochi. Quella notizia suscitò discreto scalpore, ed è ripresa oggi dai media che mettono in comune i dipendenti da giochi elettronici con quelli da sostanze stupefacenti.
Un attacco durissimo, quello lanciato da Libero nella sua prima pagina, un attacco da tempo annunciato, dato che tutti potevamo immaginare che i media non avrebbero perso l'ennesima occasione per strumentalizzare un fatto di cronaca. Un attacco che sottolinea come la maggior parte dei giornali parli del tema senza conoscerlo in alcun modo, come testimonia l'errore presente nelle prime linee dell'articolo, che definisce Madden un videogioco calcistico.
Che ne pensate della prima pagina di Libero? Pensate che i media riusciranno mai a parlare dei videogiochi scevri dal pregiudizio o saranno sempre trattati come un male da curare?