"Mario deve essere giocabile su dispositivi non-Nintendo"
Una necessità, per un analista di Tokyo.
Il calo del Wii e il lancio dell'oggetto (ancora per poco, si spera) misterioso Wii U potrebbero costringere Nintendo a rivedere le proprie posizioni in materia di smartphone e device portatili non provenienti dai propri stabilimenti.
Lo pensa Nanako Imazu, analista dell'autorevole compagnia di Tokyo CLSA:
"Nintendo deve adeguarsi al cambiamento e lasciare che i giochi di Mario siano giocabili anche su piattaforme non-Nintendo", è stato il suo commento ai microfoni del New York Times. "Penso ci metterà almeno due anni per capirlo".
David Gibson della banca australiana Macquarie ha aggiunto:
"Sono stati battuti dagli smartphone e dai tablet, in particolare, per quanto riguarda le spese dei consumatori e, cosa più importante, il loro tempo".