Metal Gear Solid 2, come sarebbe il finale del gioco se fosse un film? Vi basta guardare HyperNormalisation
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Nel 2016, il noto filmmaker specializzato in documentari Adam Curtis, realizzò HyperNormalisation, un docufilm per la BBC che racconta il mondo "post-verità", un mondo dove politica, finanza e giganti del mondo, hanno rinunciato a gestire il "mondo reale", complesso e difficile da prevedere, in favore di uno "fasullo", molto più semplice da controllare e governare.
Il film, della durata di quasi tre ore, esplora i principali eventi sociali e politici del 21esimo secolo, mettendoci di fronte alle diverse manipolazioni dei media, atte a trasformare queste situazioni complesse e piene di ramificazioni, in semplici scontri fra "bene e male", "occidente e oriente", privandoci di informazioni essenziali sugli eventi che loro stessi hanno creato.
Gestione e filtraggio di informazioni, una finta verità spacciata per realtà, simulazioni...tutto questo non vi ricorda qualcosa? Come discusso da Polygon in un recente intervento, tutto questo ricorda parecchio il finale di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty.
Nel videogioco di Kojima, il protagonista Raiden scopre, alla fine di tutto, che la sua avventura su Big Shell era stata pilotata fin dall'inizio dai Patriots, i La-Li-Lu-Le-Lo, l'organizzazione segreta che controlla il mondo attraverso gestione, censura e filtraggio delle informazioni, manipolazione digitale, politica e "meme".
Non solo la missione Big Shell, perfino i principali eventi della sua vita erano stati, in qualche modo, pilotati dai Patriots, tutto per ricreare un nuovo "Solid Snake" sotto il loro controllo.
I Patriots vogliono esercitare informazione/disinformazione selettiva per guidare le menti e il pensiero delle persone. Questo, a grandi linee, è esattamente quello di cui parla il documentario di Adam Curtis: ri-arrangiare le informazioni per evitare la complessità socio-politica degli eventi reali e donare al pubblico una visione ben più semplice e accettabile, una finta verità che il pubblico accoglie perché non dispone d'altro.
Tutto ciò conferma, come se non fosse già stato dimostrato, che Kojima, oltre ad essere un eclettico sviluppatore, è da considerarsi anche un profeta, per aver azzeccato quello che sarebbe diventato il nostro futuro, già nel 2001.
Il finale di Metal Gear Solid 2 resta sempre uno dei momenti più assurdi del mondo gaming e HyperNormalisation può essere considerato il collegamento fra l'universo fittizio di Kojima e la realtà che viviamo ogni giorno. Cosa ne pensate?
HyperNormalisation, se siete interessati, è visibile su Youtube a questo indirizzo.
Fonte: Polygon