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Xbox e Microsoft restano concentrate sul cloud gaming: "Potremo realizzare esperienze ritenute impossibili"

Le potenzialità sono enormi.

Il Cloud Gaming non è ancora diventato un argomento di conversazione affermato fra i videogiocatori, anzi...forse a causa del recente comportamento di Google, la quale ha disposto la chiusura dei propri studi first-party atti alla creazione di giochi per il suo servizio Google Stadia, è possibile che sia diventato ancora più secondario di quanto non fosse all'inizio.

Nonostante questo "piccolo" contrattempo, le altre compagnie che stanno investendo tempo e risorse nel cloud gaming, stanno ottenendo dei risultati non indifferenti. NVIDIA GeForce Now è in continua espansione, Amazon Luna, sebbene in early access, non se la sta cavando male e xCloud di Microsoft è un eccellente plusvalore al servizio Game Pass.

Forse il cloud gaming non è ancora mainstream come molti speravano, ma non possiamo ignorare questi tentativi. E nessuno ci sta mettendo più impegno di Microsoft.

In una recente intervista con Game Rant, l'attuale general manager di Microsoft responsabile del Cloud Gaming, James Gwertzman, ha dichiarato che la compagnia è fortemente interessata alle nuove opportunità che possono essere conquistate grazie alla tecnologia cloud, fra cui esperienze che, fino ad oggi, erano considerate impossibili:

"xCloud è nato come il semplice rack di Xbox nei data center e il suo streaming. Ora, stiamo acquisendo molta più esperienza con esso e potresti essere in grado di creare esperienze di gioco che non sarebbero possibili senza l'esecuzione nel cloud. Giochi in cui puoi avere molti giocatori in un unico ambiente che interagiscono in modi inaspettati.

xCloud significava mettere Xbox nel cloud, ma il termine più ampio è pixel streaming, in cui esegui GPU nel cloud e lo riproduci in streaming. Inizialmente, il pixel-streaming sarà utile in scenari non legati al gaming, come l'architettura, quando desideri un'esperienza 3D ma non ti serve avere l'hardware. In seguito, si passerà ai giochi e vedrete gli sviluppatori sfruttare esperienze che vanno oltre ciò che era possibile realizzare prima.".

Microsoft aveva tentato, tempo fa, di sfruttare la tecnologia cloud per potenziare l'esperienza di gioco con Crackdown 3, inizialmente nell'intero mondo di gioco e, alla fine, solo nella modalità multiplayer e in modo molto meno efficace di quanto non sembrasse in origine.

Tuttavia, solo perché un gioco non è riuscito a sfruttare una tecnologia (ai tempi) ancora acerba, non significa che non possa avere del potenziale, ora che si ha molta più padronanza dei mezzi, no?

Il cloud gaming, che sia per giocare in streaming senza hardware o per vivere esperienze "potenziate", ha ancora molto da offrire, non credete anche voi?

Fonte: WCCFTech