Murray: "sono orgoglioso del No Man's Sky che abbiamo lanciato nel 2016"
"Toccava le corde che desideravamo toccare".
Il lancio di No Man's Sky non è di certo stato semplice a causa di una comunicazione troppo spesso poco chiara e poco onesta con un pubblico che nonostante tutto ha in molti casi apprezzato il lavoro di Hello Games. Quel progetto estremamente ambizioso non era assolutamente perfetto ma è riuscito a farsi amare da una fetta di pubblico e di critica spingendo la software house a un continuo lavoro che si è tradotto in aggiornamenti e nuovi contenuti.
Con l'uscita su Xbox One e l'arrivo dell'aggiornamento NEXT, No Man's Sky potrà sfoggiare tante novità tra cui anche il tanto discusso multiplayer che almeno sulla carta doveva far parte del gioco sin dal lancio. Proprio in vista delle novità previste per il 27 luglio il papà di No Man's Sky, Sean Murray, ha parlato del gioco lanciato nel 2016 e del modo in cui si è evoluto sulle pagine di Eurogamer.net:
"Ciò che mi viene da dire riguardo il lancio e che c'era questo gioco strano in cui potevi essere un lupo solitario, era molto sci-fi. Per quanto mi riguarda sono così orgoglioso di quel gioco. Così orgoglioso del team. Sono riusciti a realizzarlo e toccava davvero le corde che volevamo toccasse. A un livello emotivo trasmetteva le emozioni che desideravamo. Alcune persone lo capirono, leggendo recensioni come quelle del Time, di The Guardian, di Eurogamer, capimmo che stava toccando le corde a cui puntavamo cinque anni prima. Quando annunciammo il gioco e lo mostrammo al VGX per la prima volta, un gioco con un intero universo, con la possibilità di atterrare su un pianeta e avere queste piante, queste rocce e queste creature, le persone pensavano che fosse impossibile, che fosse vapourware, ma su quell'aspetto ci siamo riusciti".
Murray dice la sua su NEXT:
"Quando vedi un gruppo di quattro giocatori insieme c'è comunque quella sensazione tipicamente sci-fi, c'è ancora la solitudine perché è presente questo intero pianeta e tu sei solo un piccolo puntino. È sempre lo spazio, è sempre la frontiera. La visione non è cambiata, è solo diventata più ampia e profonda. Ero molto felice di come rispettavamo questo aspetto sin dal lancio ma c'era questo bagaglio di potenziale inespresso facilmente visibile. Inizi a pensare che questo gioco potrebbe essere molto di più e allora ho compreso perché le persone pensassero che sarebbe stato fantastico con il multiplayer".
Cosa pensate delle parole di Murray, del No Man's Sky del lancio, di ciò che è diventato con i vari aggiornamenti e di ciò che diventerà con NEXT?