Nakanishi: "in Resident Evil 7 non volevamo i dialoghi da b-movie tipici degli altri capitoli"
Ad occuparsene lo sceneggiatore di FEAR e Spec Ops: The Line.
Resident Evil 7, come spiegato dal producer Masachika Kawata aveva bisogno di cambiare per tornare a convincere la critica e il pubblico e i cambiamenti non sono stati apportati solo al gameplay o alla visuale ma anche al comparto narrativo.
Mentre state esplorando il nuovo gioco Capcom, magari sfruttando la nostra guida, vi sarete probabilmente resi conto del fatto che la narrazione e in particolare la sceneggiatura e i dialoghi si dimostrano spesso più curati rispetto ai capitoli precedenti della serie.
In un'intervista concessa a Games Industry, il game director Koshi Nakanishi ha parlato proprio dei dialoghi e della collaborazione con lo sceneggiatore, Richard Pearsey, conosciuto per il suo lavoro su FEAR e Spec Ops: The Line.
"La ragione per cui abbiamo assunto Richard è soprattutto per superare le barriere tra le diverse culture. La serie è famosa, specialmente nei primi capitoli, per avere dei dialoghi in inglese dozzinali e strani. Cose come: 'Eri quasi un Jill Sandwich' sono ormai molto conosciute. È stato parte dell'aspetto divertente della serie. Oggi giorno, anche se amiamo le cose classiche, se vuoi creare un gioco horror serio devi avere dei dialoghi naturali. Deve dare la sensazione di essere appropriato e non può essere qualcosa di tradotto male dal giapponese.
"A Capcom, quindi, abbiamo lavorato al gioco dall'inizio alla fine e creato la storia in generale. Poi Richard ha fatto si che i dialoghi avessero senso perfezionando il tutto e suggerendo come rendere complessivamente migliore la narrazione. Quando i giocatori lo provano, quindi, sembra quasi un gioco creato in occidente".
Cosa pensate delle parole di Nakanishi e della decisione di affidarsi anche a uno scrittore occidentale?