Skip to main content

Nvidia 'nerfa' le RTX 3060 per evitare gli acquisti di massa dei miner

CMP è il prodotto per loro.

Le criptovalute stanno vivendo un'età davvero d'oro, raggiungendo valori incredibili che hanno un effetto collaterale inevitabile: tutti vogliono estrarre criptovalute e "produrre" denaro.

Ciò ha reso la GPU di Nvidia RTX 3000 un prodotto prezioso per questi processi: la sua richiesta infatti non ha riguardato solo i giocatori, ma anche dai miner. Abbiamo assistito ad esempio all'interruzione di elettricità a Teheran a causa dei miner, per non parlare dell'internet cafè vietnamita che al posto dei giocatori ora ha PC adibiti al mining. Per far fronte alla mancanza sul mercato di GPU, l'azienda ha tirato fuori dalla manica un prodotto molto particolare: si chiama Nvidia CMP HX, ed è una famiglia di GPU progettata per il mining di criptovalute.

L'idea di Nvidia è semplice: i miner non vogliono la grafica con cui giocare, quindi perché non creare un prodotto specifico per loro? Ovvero Nvidia CMP (Cruptocurrency Mining Processor), che sostanzialmente sfrutta l'architettura e le prestazioni delle GeForce RTX, ma senza tutti gli elementi che le guidano al gaming. Nvidia CMP non ha il supporto per la grafica: non ha uscite video, ad esempio, cosa che come sottolinea Nvidia migliora la refrigerazione e che permette di "impilare" più schede. Inoltre, questi processori funzionano con frequenze e tensioni più basse, il che consente di migliorare l'efficienza e ridurre i consumi durante il mining.

Il lancio di questi processori o sistemi di mining di criptovaluta avviene proprio con l'idea di impedire ai miner di perseguire le stesse schede grafiche che i giocatori stanno cercando di ottenere, e questo dovrebbe aiutare a ridurre gradualmente il problema delle carenze.

Al momento non ci sono prezzi per queste GPU dedicate al mining, ma arriveranno nel primo e nel secondo trimestre del 2021.

Fonte: Nvidia