Gli occhiali VR di Panasonic con supporto HDR sono un concentrato di stile e tecnologia da tenere d'occhio

La realtà virtuale è praticamente sempre sinonimo di visori e headset ma la soluzione di Panasonic ha un curioso stile che ha un non so che di steampunk che potrebbe incuriosire molti e che tra l'altro presenta una tecnologia niente male a supporto.

Al CES 2020, Panasonic ha mostrato i propri occhiali VR, un'alternativa ai visori classici che ha trovato non pochi sostenitori e che sono a tutti gli effetti anche un progresso tecnologico rispetto alla concorrenza sul mercato. Ci troviamo di fronte a degli occhiali che montano dei micro-pannelli OLED sviluppati in collaborazione tra Panasonic e Kopin che propongono una risoluzione molto elevata con un effetto screen-door quasi nullo.

Si tratta allo stesso tempo dei primi occhiali VR a supportare l'HDR e l'effetto secondo chi ha provato con mano il prodotto sarebbe davvero notevole anche grazie all'accompagnamento di cuffie progettate da Panasonic stessa e basate su driver Technics. Tutto perfetto quindi? In realtà ci troviamo di fronte a un semplice prototipo funzionante che ha ancora alcuni problemi in buona parte risolti nel mockup della versione finale presente (ma non funzionante) al CES 2020.

I pannelli micro-OLED hanno dimensioni contenute, l'angolo della visuale è inferiore rispetto agli headet tradizionali e ci sono alcuni problemi di vestibilità derivanti da un peso non gestito al meglio. La notizia non particolarmente entusiasmante è però il fatto che probabilmente questi occhiali non arriveranno mai al pubblico di massa.

La compagnia punterebbe infatti ad applicazioni commerciali che potrebbero essere legate alla diffusione del 5G in maniera capillare. Si parla di viaggi in realtà virtuale o sport VR. Detto questo questi occhiali VR di Panasonic potrebbero essere un passo in avanti verso un modo di fare VR diverso dai classici headset e per certi versi anche la qualità stessa dell'esperienza dopo le prove di alcuni colleghi sembra rivelarsi anche superiore alla realtà virtuale a cui ci stiamo abituando in questi anni. Un'alternativa da tenere d'occhio.

Fonte: The Verge