Pachter: "Ghost of Tsushima? Non penso che ciò che ha un gusto giapponese abbia una vasta attrattiva"

Una delle esclusive PS4 ancora tutte da scoprire, Ghost of Tsushima è un progetto che incuriosisce per l'ambientazione e perché rappresenta anche un cambio di registro non indifferente per i ragazzi di Sucker Punch.

Passare da inFAMOUS al Giappone è un cambio di rotta davvero notevole ma questo progetto, se di buona qualità, potrebbe rivelarsi una sorta di gallina dalle uova d'oro per Sony? Gaming Bolt lo ha domandato all'analista Michael Pachter, che come spesso accade ha evidenziato un rapporto non certo idilliaco con tutto ciò che riguarda il Giappone.

"Non penso che qualcosa che abbia un gusto giapponese possa avere una vasta attrattiva. Sono giochi fantastici, ottengono voti elevati e i giocatori hardcore li amano ma per il pubblico medio sono giochi difficili. Sono troppo difficili per la maggior parte delle persone. Ho giocato a Persona 5, uno dei giochi con i voti più alti della storia e mi è piaciuto ma non posso credere che sia riuscito a vendere così tanto. Semplicemente non è il tipo di gioco che sembra avere un appeal di massa anche se è uno dei giochi migliori mai realizzati e probabilmente è in grado di vincere dei Game of the Year. Tornando a Ghost of Tsushima non penso che possa avere una vasta attrattiva".

Un discorso che non tocca solo Ghost of Tsushima ma in generale i giochi dall'anima nipponica. Al di là della legittimità delle opinioni di Pachter, va comunque sottolineato il fatto che Sucker Punch è un team americano e che la visione dell'oriente di uno studio occidentale, così come un diverso approccio allo sviluppo e all'implementazione di meccaniche di gameplay, potrebbero spingere il titolo anche verso il mercato di massa.

Qual è la vostra opinione in merito?