Phil Spencer spiega perché l'acquisizione di EA non rientra nei piani di Microsoft
Il focus è sulla ricerca di "team indipendenti e creativi".
All'inizio di quest'anno, circolavano indiscrezioni che volevano Microsoft in procinto di acquisire alcuni importanti publisher di terze parti. Di tutti i grandi nomi che sono stati citati, EA era quello che si distinse di più.
Come si è scoperto in seguito, non c'era nulla di vero in queste voci. Microsoft ha acquisito vari studi, ma si trattava di acquisizioni di natura molto diversa. All'E3 il colosso di Redmond ha annunciato cinque acquisizioni, tra cui Playground Games e Ninja Theory, mentre il mese scorso anche Obsidian Entertainment e inXile sono entrati a far parte di Microsoft.
Questi nomi sono in netto contrasto con EA e, come riporta Gamingbolt, Phil Spencer ha recentemente approfondito i dettagli sul perché l'acquisizione di EA non è mai rientrata nella strategia dell'azienda.
"Se guardi le acquisizioni che abbiamo fatto, siamo concentrati su team creativi che pensiamo possano creare contenuti molto interessanti per far crescere i servizi e far crescere le nostre piattaforme", ha affermato Spencer. "Probabilmente siamo meno interessati ai team di gestione e alle cose che abbiamo già all'interno della nostra organizzazione".
"Non dobbiamo pagare per alcune delle cose che alcuni degli editori più grandi hanno, che probabilmente abbiamo già sotto il nostro tetto. Quindi sì, il nostro obiettivo è stato quello di aggiungere team indipendenti creativi. E mi sento davvero bene per il percorso che abbiamo intrapreso ora."
Per quanto riguarda le acquisizioni, sembra che Microsoft non abbia ancora finito. Secondo notizie recenti, altri studi saranno acquisiti nel 2019 e uno di questi ha lavorato con PlayStation in passato.
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