Phil Spencer auspica per il futuro una maggiore inclusività dei videogiochi e la fine dei comportamenti scorretti degli utenti
Le parole del capo della divisione Xbox arrivano dal palco del DICE Summit 2018.
Come vi avevamo raccontato nella giornata di ieri, Phil Spencer ha aperto con un lungo intervento il DICE Summit 2018 di Las Vegas, parlando di numerosi temi che riguardano l'industria e concentrandosi nell'auspicare una maggiore inclusività per il futuro. Come riporta Polygon, il capo della divisione Xbox ha inoltre condannato i comportamenti dannosi di alcuni utenti, a causa dei quali molto spesso le donne e le minoranze non si sentono benvenute negli spazi social legati ai videogiochi.
"Per fare al meglio il nostro lavoro, è necessario che il nostro ambiente lavori meglio", ha affermato durante l'intervento Spencer. "Se qualcosa si rompe, tutto il resto finisce con l'incepparsi". Il capo della divisione Xbox ha potuto raccontare la propria esperienza alla guida del brand. "Il team di Xbox era estremamente deluso. Non avevamo fatto un buon lavoro con il lancio di Xbox One. La nostra presenza sul mercato colava a picco. Soffrivamo a leggere i titoli dei giornali. La squadra pensava che i vertici avessero preso una vera cantonata nel prevedere cosa i consumatori si aspettassero da noi".
Spencer ha posto l'accento sul lungo e faticoso processo che ha ricostruito la fiducia all'interno della divisione. "Avevamo bisogno di un riavvio. Il morale era a pezzi, i litigi interni continuavano a moltiplicarsi, così ci siamo fermati e abbiamo azzerato tutto, con una complessiva ricostruzione della nostra cultura".
"È stato difficile e faticoso riuscire a coinvolgere tutti e a far ammettere i propri pregiudizi. Si è trattato di fare uno sforzo per continuare ad ascoltare e imparare. Dobbiamo alimentare queste trasformazioni perché ci permettono di lavorare al meglio. Tutti i tipi di genere, tutte le abilità e le diverse etnie di tutte le aree geografiche".
"Avremmo potuto scaricare le responsabilità ad altri, e piuttosto abbiamo scommesso su ciò che eravamo e per cosa ci battevamo. Non sosteniamo gli impiegati e i partner che offendono gli altri. Mettiamo in chiaro che noi sosteniamo l'inclusività. È compito del leader prendersi la responsabilità di mettere in chiaro la nostra cultura, chi siamo e per cosa ci battiamo".
Riferendosi ai comportamenti scorretti dei giocatori, quelli così detti tossici, Phil Spencer ha spiegato come "questi non danneggino soltanto un individuo, ma l'intera industria. Dobbiamo chiederci, sto costruendo mondi dove tutti possano prosperare e ottenere di più? La cultura può essere lo strumento che ci permette di concepire il vero potenziale dei videogiochi. Il tempo di sistemare la nostra cultura è adesso. È sempre maggiore la nostra responsabilità nel creare giochi che siano per tutti".
Che ne pensate delle parole di Phil Spencer? I principali attori dell'industria stanno lavorando per migliorare l'inclusività e combattere i comportamenti tossici dei giocatori?