Pokémon Go Fest così disastroso da spingere diversi partecipanti a far causa a Niantic
"Le promesse non sono state mantenute".
Pokémon Go Fest, l'evento organizzato in quel di Chicago, doveva essere un evento per festeggiare il successo del titolo targato Niantic ma si è purtroppo trasformato in un vero e proprio disastro.
I motivi dei tanti problemi dell'evento sono stati spiegati da Niantic stessa, una combinazione di problemi di software legati al gioco aggravati da una quantità di traffico di dati immenso concentrato in un'area relativamente ristretta. Una situazione talmente disastrosa da aver spinto circa venticinque partecipanti del Pokémon Go Fest a far causa alla compagnia.
Le motivazioni sono semplici: ottenere dei rimborsi per le spese di viaggio. Come riportato da Polygon, l'avvocato Thomas Zimmerman si sta occupando di questa class action.
"Ha pagato il volo per arrivare a Chicago per questo evento, ha dovuto aspettare per diverse ore in coda, proprio come successo alla maggior parte delle altre persone che volevano partecipare", spiega Zimmerman parlando di Jonathan Norton, colui che ha dato il via a questa class action.
"Non stiamo cercando dei rimborsi per la mancata possibilità di catturare un pokémon leggendario perché Niantic sta proponendo questo, ma Niantic non sta offrendo rimborsi per le spese di viaggio che le persone hanno dovuto sostenere per arrivare a Chicago. La maggior parte delle persone è arrivata da zone al di fuori dello stato, molte da altri Paesi, ho parlato con qualcuno che arrivava dal Giappone.
"La questione è che ciò che era stato promesso, ciò che era l'incentivo su cui le persone contavano e su cui si sono basate per comprare il biglietto e viaggiare verso Chicago per partecipare all'evento, è stato disatteso. Avrebbero viaggiato comunque sapendo che l'evento non sarebbe stato all'altezza delle promesse e di ciò che era stato rappresentato da Niantic?"
La compagnia che ha dato vita a Pokémon Go ha deciso di limitarsi a un no comment per quanto riguarda questa azione legale. Sicuramente continueremo a seguire la vicenda in caso ci fossero ulteriori sviluppi.